Musica e provocazioni per Giovanni Allevi. Ieri, davanti al pubblico del Giffoni Film Festival ha dichiarato: «Credo che in Beethoven manchi il ritmo. Jovanotti invece lo possiede». Paragone irriverente che ha sollevato l’immediato polverone. «Con lui ho capito cos’è – prosegue – Nei giovani manca l’innamoramento nei confronti della musica classica proprio perché non c’è ritmo». L’uscita infelice ha avuto conseguenze anche sul web con post e fotomontaggi ironici che in poche ore hanno fatto il giro della rete. Jovanotti non si esprime sulle parole dell’amico Allevi, ma risponde con ironia pubblicando sul suo profilo social la foto di una Ritmo Cabrio.
Il pianista ha poi confessato la sua amarezza nell’essere continuamente attaccato da numerosi esponenti del genere: «Non posso entrare in molti Conservatori italiani, mi dispiace ricevere a volte le contestazioni degli studenti che li frequentano, mi dispiace sapere che non potrò varcare le loro porte. Mi ha fatto male sapere che persone autorevoli mi consideravano un impostore». Poi conclude: «La musica è una strega capricciosa, una donna bellissima che mi regala una manciata di note e poi fugge via. Bisogna essere dei dannati per scrivere una musica come quella che compongo io. Per me la musica è una questione di vita e di morte, è qualcosa che mi sconvolge e mi fa dannare».
Riccardo Rapezzi