Ventinove cittadini detenuti nelle prigioni israeliane hanno cessato lo sciopero della fame, dopo avere ottenuto un miglioramento delle loro condizioni carcerarie. Lo hanno riferito all’ANSA i loro avvocati e attivisti. “Israele ha accettato le richieste dei prigionieri, e questo risultato è stato raggiunto senza l’aiuto del governo giordano”, ha affermato in un comunicato l’avvocato Fawzi Shaloudi, sottolineando che le autorità israeliane hanno deciso di concedere ai detenuti visite regolari dei loro familiari, mettere fine al loro isolamento, riunirli tutti in una sezione e prendere in considerazione la possibilità di trasferire alcuni di loro in Giordania. Secondo l’accordo raggiunto, i congiunti dei prigionieri potranno visitarli per la prima volta entro tre settimane, rimanendo con loro tre ore. Altre visite dovrebbero seguire. Israele ha formalizzato ieri sera la lista dei primi 26 detenuti palestinesi (di un contingente totale di 104) destinati a essere rilasciati per cercare di favorire un clima di fiducia nei negoziati di pace appena ripresi sotto l’egida della mediazione Usa. I 29 giordani, molti di origine palestinese, sono accusati di reati a sfondo politico e alcuni di loro stanno scontando l’ergastolo.
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