Giancarlo Giorgetti, dagli uffici di via XX Settembre, informa che la legge di Bilancio, che l’esecutivo dovrà scrivere entro il prossimo 31 dicembre, non avrà la possibilità di sopperire a tutte le esigenze per mancanza di fondi: ‘Con la manovra non si potrà fare tutto. Compito della politica è quello di dettare delle priorità, operate delle scelte, ed è questo che faremo in base alle risorse che avremo a disposizione’. I soldi sono pochi, andranno spesi bene e in modo mirato.
A dare qualche segnale più specifico su numeri e voci ci ha pensato il suo collega di partito Massimo Bitonci, già sindaco leghista di Padova tra il 2014 e il 2016, oggi deputato e sottosegretario del dicastero delle Imprese e del Made in Italy. In un’intervista rilasciata al Corriere della sera, ha parlato di quella che dovrebbe rappresentare la norma più importante della manovra, ossia il taglio del cuneo fiscale: “Costando tra i 9 e gli 11 miliardi, credo che occuperà circa un terzo della legge di Bilancio“.
Risulta molto semplice ipotizzare che il valore complessivo della Finanziaria si possa assestare tra i 27 e i 33 miliardi di euro. Aldilà delle altre precedenze che la premier e i ministri individueranno per la spesa delle risorse statali, vale la pena constatare come quella ci attendiamo venga scritta nei prossimi mesi sarà una manovra del tutto in linea con quelle vidimate dai governi precedenti.
In particolare, se la stessa Giorgia Meloni si era mantenuta sui 35 miliardi di euro nel finale del 2022, poco più sotto si era assestato Mario Draghi nel dicembre del 2021 (32 miliardi). A spingersi più in alto era stato invece Giuseppe Conte, sia nel 2019 (47 miliardi), sia nel 2021 (40 miliardi), con la parentesi del 2020 – primo anno di emergenza sanitaria da coronavirus – in cui si era fermato a 32 miliardi di euro.
Per Fratelli d’Italia, la Manovra è quella sintetizzata dal capogruppo alla Camera Tommaso Foti: ‘Bonus sociale per contrastare il costo delle bollette di luce e gas, taglio del cuneo fiscale, detassazione dei premi di produttività in busta paga. La persona al centro’
Giancarlo Giorgetti, mette subito in chiaro una cosa: la Manovra potrebbe arrivare a circa 30 miliardi, ma almeno due terzi di questi soldi sono ancora da trovare. Insomma, sarà una manovra in deficit.
‘Siamo chiamati a decidere sulle priorità di intervento’, ha affermato Giorgetti, ricordando come la composizione di una Legge di bilancio è sempre complicata perché ‘non si potrà fare tutto’, ma certamente ‘dovremo intervenire contro l’inflazione, come abbiamo fatto con la decontribuzione per i redditi medio bassi, perché è una tassa che riduce enormemente il potere di acquisto’.
In tema di investimenti, Giorgetti ha sottolineato l’importanza di creare un ambiente favorevole per l’impresa e l’imprenditore. Da un lato, in questa fase di cambiamento ‘il ruolo del pubblico diventa fondamentale nell’accompagnare le transizioni e quindi promuovere l’innovazione di nuova imprenditoria’, dall’altro – continua – è fondamentale premiare chi lavora, concentrandosi ‘sulla dimensione delle imprese ma anche sulla qualità, la giusta ed equa remunerazione del lavoro’.
Giorgetti vede i prossimi mesi ‘con un governo responsabile’ che chiede all’Europa di capire il senso della storia e del momento che stiamo vivendo, altrimenti diventa tutto molto più complicato e magari anche autolesionista. Il governo non ne fa un problema di debito o mancata riduzione del debito, ‘ma vogliamo che gli investimenti siano trattati in modo privilegiato e meglio rispetto alle spese correnti. Non possiamo in un momento in cui siamo ancora in una situazione eccezionale tornare a delle regole ignorano la necessità di accompagnare e aiutare famiglie e imprese nella trasformazione che stiamo vivendo. Spero che in Europa quando decideremo a settembre sulle nuove regole se ne tenga conto’.