Giancarlo Giorgetti, sottosegretario di Stato del governo Conte e vicesegretario federale della Lega, ha preso parte al Council on Foreign Relations, il più importante convegno di politica estera di New York e Washington. Ma secondo quanto riportato da Next Quotidiano, che cita La Repubblica, il suo intervento in lingua inglese non avrebbe soddisfatto le aspettative.
Alla Harold Pratt House sulla 68esima Strada, Giorgetti non sarebbe stato in grado di usare un inglese corretto per esprimere il punto di vista italiano nel panorama internazionale. In particolare, alla domanda sulla posizione dell’Italia nei confronti della crisi libica, Repubblica riporta che avrebbe risposto “French out” e “Better a dictator”; “fuori i francesi”, “meglio un dittatore”. Per ampliare meglio la questione e rimediare alla risposta semplicistica, la diplomazia italiana ha poi di seguito spiegato cosa sta cercando di fare Roma in Libia, con gli alleati americani e francesi.
Per Federico Rampini di Repubblica, come riportato da Next Quotidiano, quella di Giancarlo Giorgetti sarebbe stata dunque un’occasione sprecataper favorire all’Italia una posizione sicura nel gioco delle alleanze internazionali. Particolarmente criticata è stata la scelta di parlare in un inglese improvvisato, in un contesto prestigioso, invece di esprimersi in italiano e affidarsi a dei traduttori.