Giorgia Meloni: ‘Eleggeremo direttamente il prossimo capo dello Stato’

Giorgia Meloni in una conferenza stampa a Montecitorio annuncia che è iniziato l’iter per l’elezione diretta del Capo dello Stato come da proposta di legge costituzionale di Fratelli d’Italia nella sua versione semipresidenzialista ‘alla francese’. Il presidenzialismo, annota la Meloni, ‘è tornato di moda, ora è condiviso anche a sinistra, se è vero che Renzi ha proposto il ‘sindaco d’Italia’. Un bene – ha proseguito – che sempre più persone siano convinte’.

La Francia è una repubblica semi-presidenziale in cui il potere esecutivo è condiviso dal presidente della Repubblica e dal primo ministro; il primo è eletto direttamente dal popolo e nomina il secondo sulla base del risultato elettorale. Il presidente viene eletto a suffragio universale diretto a doppio turno. Per essere eletti al primo turno serve la maggioranza assoluta dei voti; se nessuno dei candidati la ottiene, vanno al ballottaggio i due che al primo turno hanno ricevuto il maggior numero di consensi.

Con questo sistema si assicura sempre la maggioranza assoluta al presidente eletto.

Il voto per il presidente e per il Parlamento è separato. Risulta possibile, quindi, una coabitazione tra un presidente di un partito e una maggioranza opposta, anche se dopo la riforma che ha armonizzato le durate del mandato presidenziale e della legislatura, portando entrambe a 5 anni, l’eventualità è più rara.

In conferenza stampa, Giorgia Meloni  ha ricordato che oltre alla proposta di legge costituzionale è in dirittura d’arrivo anche la raccolta di firme che prevede l’elezione diretta del capo dello Stato. Si tratta di una riforma ‘a poteri invariati’ e quindi ‘più semplice da realizzare’. Potrebbe già valere – azzarda – per l’elezione del prossimo capo dello Stato. Le 50mila firme, come ha sottolineato la leader della destra, servono a rendere possibile l’iter agevolato della legge costituzionale. Quale forma dare poi al presidenzialismo italiano è certezza che FdI ricaverà dalla base del dibattito parlamentare e di quello in commissione, su cui – assicura la Meloni – siamo molto aperti.

L’elezione diretta del capo dello Stato ha un duplice obiettivo. La prima – spiega – è che ci sia piena corrispondenza tra quello che i cittadini vogliono e quello che fa il Palazzo, cioè una cosa purtroppo molto diversa da quello che è accaduto in Italia, in particolare negli ultimi anni. A conferma, rimarca, del ‘limite della nostra democrazia parlamentare’. Il secondo obiettivo è la stabilità dei governi, costantemente minata dall’attuale ‘politica debole’.
Arianna Manzi

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