Giorgia Meloni in visita ufficiale a Tokyo tra G7 e partenariato strategico

La premier Giorgia Meloni è arrivata in Giappone, a Tokyo, dove ha trovato ad accoglierla l’ambasciatore d’Italia Gianluigi Benedetti e l’ambasciatore del Giappone in Italia Satoshi Suzuki, e dove ha in programma una visita ufficiale fino a oggi,  martedì 6. L’obiettivo della trasferta, spiegano fonti diplomatiche, è «confermare la volontà dell’Italia di rafforzare ulteriormente l’eccellente andamento dei rapporti bilaterali con il Giappone». Il momento chiave della tappa giapponese del presidente del Consiglio è l’incontro con il primo ministro Fumio Kishida, in programma ieri,  lunedì 5 febbraio,  nel pomeriggio. Il faccia a faccia a Palazzo Kantei, la sede del governo nipponico, segna infatti il passaggio di consegne alla guida del G7, che passa così formalmente dalle mani di Tokyo a quelle di Roma.

“Con Fumio abbiamo progetti concreti nell’ambito del nostro memorandum in materia di cooperazione scientifica, intensificando la collaborazione in settori strategici, come lo spazio, i semiconduttori, l’energia, la difesa. Questo percorso ci porta verso Expo Osaka 2025, alla quale intendiamo dare un grado contributo”,  ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in una dichiarazione congiunta alla stampa con il premier giapponese Fumio Kisishida, al termine dell’incontro bilaterale che hanno avuto a palazzo Kantei, sede del governo nipponico. “Sono molto fiera che l’Italia sia stata la prima nazione ad avviare la costruzione del proprio padiglione” a Osaka, ha aggiunto Meloni.

Ma la premier ha anche in agenda, sempre per oggi, un incontro ospitato presso la residenza dell’ambasciatore con i presidenti e gli amministratori delegati dei grandi gruppi giapponesi con interessi in Italia. In particolare, hanno spiegato fonti italiane, il governo italiano intende dare seguito al processo di Hiroshima sull’intelligenza artificiale generativa, approfondendo la questione dei principi guida e del codice di condotta per le imprese che sviluppano questa tecnologia. Entrambi i Paesi condividono infatti l’importanza di porre le questioni etiche al centro del dibattito sull’AI. Altra priorità condivisa è la stabilità dell’Indo-Pacifico. Una visita di particolare rilievo diplomatico, quella in corso, che punta a rafforzare le relazioni sinergiche, elevate al rango di partenariato strategico poco più di un anno fa, con un Paese il cui confronto e la cui collaborazione diventano sempre più importanti per Roma, che ha accantonato la Via della Seta e punta su quella che va dall’Indo-Pacifico al Mediterraneo.

La trasferta, dunque, si inserisce in un contesto di «grande sintonia» e di «forte rilancio dei rapporti bilaterali», nettamente rafforzati dall’«avvio del Partenariato Strategico bilaterale in occasione della visita a Roma del primo ministro giapponese Fumio Kishida il 10 gennaio 2023», aggiungono le fonti diplomatiche. Lunedì 5, alle 18.30 ora di Tokyo, si è tenuto allora un incontro bilaterale fra Meloni e Kishida: «Un momento molto utile anche per segnare il passaggio di consegne fra le due nazioni alla guida del G7. E per esprimere l’apprezzamento dell’Italia per la gestione e per gli esiti della presidenza giapponese nel 2023», precisano le stesse fonti. Osservando contestualmente che si tratta del quarto incontro della Meloni con il premier giapponese, dopo i colloqui dello scorso anno a Roma (10 gennaio). Hiroshima (18 maggio). E Dubai (2 dicembre).

La missione a Tokyo punta dunque, oltre alla valenza istituzionale e diplomatica internazionale, a rafforzare la cooperazione economica e industriale, con l’obiettivo di promuovere collaborazioni imprenditoriali e attrarre investimenti in Italia. Lo scopo è quello di rinvigorire la cooperazione in ambito economico e industriale. Per questo, prima del bilaterale, la premier incontrerà i vertici di alcune fra le principali aziende giapponesi, per promuovere collaborazioni e attrarre investimenti in Italia, in particolare nei settori della microelettronica (leggasi semiconduttori). Dell’IA. Della transizione energetica. Dell’aerospazio, della biomedicina e della robotica. Come sottolinea infatti tra gli altri il Sole 24ore sulla visita istituzionale del premier in Giappone, «se in Italia operano oltre 400 imprese giapponesi con circa 50mila dipendenti, nel Paese del Sol Levante se ne contano più di 160 italiane, in settori ad alto contenuto tecnologico come chimica. Farmaceutica. Automotive. Impianti per energia verde e acciaio. E altri più tradizionali, come moda. Gioielleria. E agro-industria. Fra l’altro, i produttori italiani di kiwi puntano a sbarcare sul mercato giapponese».

E allora, in agenda i temi sono diversi e tutti molto importanti. Incrementare le collaborazioni industriali fra Italia e Giappone già esistenti. Favorirne di nuove. Promuovere nuovi partenariati e attrarre investimenti giapponesi in Italia. Obiettivi dell’incontro che la premier Giorgia Meloni ha in programma oggi a Tokyo, dove incontrerà l’omologo Fumio Kishida alla guida del G7 per il “passaggio di consegne”. E dove si interfaccerà con i presidenti e gli amministratori delegati dei grandi gruppi giapponesi con interessi in Italia. In particolare, tra gli altri, Meloni incontrerà i vertici di Mitsubishi, azienda leader nei settori aerospazio e industria della difesa, infrastrutturale, ingegneria e meccanica e del programma trilaterale (UK, Italia e Giappone) Global Combat Air Program (GCAP) nel settore della difesa. Hitachi, multinazionale dell’elettronica, trasporto ferroviario, digital mobility transition e produzione di batterie, che ha un investimento complessivo in Italia superiore al miliardo di euro.

Ancora, la Ntt (Nippon telegraph and telephone corporation), multinazionale del settore IT (telecomunicazioni, servizi finanziari e multi-utility, manifatturiero e sanità) presente in Italia (Milano, Roma, Torino, Genova, Treviso, Pisa, Napoli e Cosenza) attraverso la controllata Ntt data Italia. A Cosenza è localizzato uno dei 3 maggiori hub mondiali di ricerca e sviluppo (insieme a quelli di Tokyo e Palo Alto, in California) che opera in stretta collaborazione con l’Università della Calabria e con il territorio. Investimenti per il rafforzamento delle sedi di Napoli, Roma, Torino e Cosenza. E per l’apertura di sedi in Sicilia e Puglia.

In questi mesi il governo ha giocato un ruolo chiave a Bruxelles, facendo sentire con autorevolezza la voce dell’Italia e contribuendo al dibattito sui grandi temi”. Lo afferma la premier Giorgia Meloni in un’intervista al quotidiano giapponese Yomiuri Shimbun, rivendicando la “svolta culturale” con cui gli altri Stati e le istituzioni Ue hanno “progressivamente condiviso” la posizione italiana sulla gestione del fenomeno migratorio “privilegiando la dimensione esterna come modalità per limitare le partenze”.

“Questo approccio è stato progressivamente condiviso dagli altri Stati membri e dalle istituzioni dell’Ue, ed è stato approvato dal Consiglio europeo – sottolinea Meloni in una “intervista scritta” pubblicata dal quotidiano nel giorno del suo incontro con il primo ministro giapponese Fumio Kishida -.

Si è trattato di una vera e propria svolta culturale, incentrata sulla necessità di creare partenariati omnicomprensivi con i Paesi di origine e di transito che riguardino non solo la migrazione ma soprattutto la creazione delle condizioni per prevenire in primo luogo le partenze”.

“Tra i passi avanti concreti più significativi che sono stati compiuti – aggiunge la presidente del Consiglio -, vorrei citare il Memorandum d’intesa tra Ue e Tunisia e i nuovi accordi che la Commissione europea sta negoziando, in primis con l’Egitto, nonché le diverse iniziative dell’Ue per contrastare il traffico dei migranti, come emerge dalla conferenza internazionale dello scorso novembre e dalle nuove proposte legislative dell’Ue in materia. Mi riferisco anche ai nuovi importanti fondi per la dimensione interna ed esterna previsti dalla revisione del quadro finanziario pluriennale, adottata dal Consiglio europeo il primo febbraio di quest’anno”.

In quanto alla collaborazione fra Italia e Giappone, ha detto Meloni,  “si sta espandendo su tutti i fronti e il mio obiettivo per i prossimi anni è quello di sostenere questo importante rilancio. Penso in particolare al lancio di un meccanismo strutturato di consultazione politica e di sicurezza, al rafforzamento dei partenariati industriali soprattutto nei settori ad alta tecnologia e all’attuazione di progetti congiunti di ricerca scientifica”.

“Nell’attuale contesto geopolitico, segnato da molteplici crisi e attacchi all’ordine internazionale basato sulle regole – sottolinea la presidente del Consiglio -, è fondamentale che nazioni alleate e con idee simili come le nostre lavorino insieme sulle principali questioni globali, e la mia visita rappresenta un’importante opportunità, all’inizio dell’anno, per portare avanti un approfondito scambio di opinioni con il primo ministro Kishida, avendo l’Italia appena assunto la presidenza del G7, in continuità con l’imponente lavoro svolto dal Giappone nel 2023”.

Per Meloni “è inoltre essenziale promuovere il contatto interpersonale tra i nostri cittadini: l’entrata in vigore dei nostri accordi bilaterali in materia di previdenza sociale, vacanze-lavoro e coproduzione di film svolgerà un ruolo importante. Intendo inoltre sostenere l’impulso dato alla nostra collaborazione nel settore della difesa con l’avvio del programma per lo sviluppo di un velivolo multiruolo di sesta generazione insieme al Regno Unito, incoraggiando altri progetti di comune interesse”.

“A livello personale, ho sempre avuto una grande ammirazione per il Giappone – spiega la presidente del Consiglio -. È un Paese che ho visitato in passato, è sempre un piacere ritornarci e lo faccio con un senso di curiosità, attratta dalla sua cultura antica, dalle tradizioni e dalle tecnologie avanzate. Il Giappone è anche fonte di ispirazione per chi, come me, crede che il ruolo della politica sia quello di interpretare l’interesse nazionale e l’identità più profonda di un popolo, sostenendo allo stesso tempo la convivenza pacifica e l’ordine internazionale basato su regole”.

“L’amicizia storica che unisce le nostre due nazioni – sottolinea Meloni – è stata ulteriormente rafforzata lo scorso anno quando il primo ministro Kishida ha visitato l’Italia il 10 gennaio e abbiamo lanciato il nostro ‘partenariato strategico’”.

Nell’intervista, la presidente del Consiglio ha detto anche che “siamo di fronte alla reale possibilità che molte professioni, anche altamente qualificate, vengano rapidamente sostituite da algoritmi, causando crisi sociali e contribuendo ad ampliare il divario tra ricchi e poveri, spazzando potenzialmente la classe media”. ribadendo che la presidenza italiana del G7 terrà alta l’attenzione sul tema dell’IA, in continuità con il “lavoro straordinario” svolto dal Giappone nel 2023 “nel richiamare l’attenzione su una tecnologia che può generare grandi opportunità ma può anche nascondere enormi rischi per le nostre società”.

“Intendiamo focalizzare l’attenzione dei nostri partner sull’impatto dell’Intelligenza artificiale sul mondo del lavoro, coinvolgendo non solo le aziende ma anche la società civile e i sindacati per dare risposte a quello che rappresenta un rischio concreto per i nostri lavoratori”, aggiunge, sottolineando che “i sistemi di IA generativa possono avere un impatto decisivo sul mondo del lavoro, sull’informazione, sugli equilibri globali e sulla nostra sicurezza. L’Hiroshima AI Process è di cruciale importanza in questo contesto, poiché afferma la necessità di adottare principi guida e un codice di condotta per le aziende che sviluppano l’intelligenza artificiale. Da parte nostra – assicura Meloni -, svilupperemo ulteriormente questo lavoro per garantire che l’IA sia incentrata sull’uomo e controllata dall’uomo, tenendo conto dei principi etici fondamentali dell’umanità”.

Gli effetti politici del flusso di informazioni false causato dall’Intelligenza artificiale, ha spiegato,  sono “un problema di grande attualità che si sta diffondendo ovunque a grande velocità, con impatti che vanno dalla polarizzazione interna delle nostre società all’ingerenza nelle elezioni e nei processi democratici”. “Le false informazioni costituiscono una parte importante della guerra ibrida, che mette a rischio la coesione delle nostre democrazie – ha sottolineato Meloni, rispondendo alle domande del giornale giapponese -. Dobbiamo trovare il giusto equilibrio, contrastando gli attacchi e le interferenze esterne e, allo stesso tempo, garantendo la libertà di espressione, che è un pilastro fondante delle nostre democrazie. Credo che le nostre risposte, che stiamo continuando a definire grazie anche al lavoro congiunto in sedi come il G7, debbano necessariamente coniugare soluzioni tecniche e strumenti normativi adeguati alla portata della sfida”.

In quanto al Memorandum sulla Belt and Road Initiative, Meloni ricorda che ” è stato firmato da un governo precedente, in un contesto internazionale diverso, e non ha creato i benefici sperati. In linea con quanto avevo annunciato prima ancora di assumere l’incarico di primo ministro, ho quindi deciso di non prorogarne la durata dopo la scadenza, e di reindirizzare la collaborazione con Pechino verso strumenti più specifici e idonei a raggiungere migliori risultati economici per entrambi, perseguendo le nostre priorità e favorendo uno sviluppo costruttivo dei rapporti tra Italia e Cina. Ciò senza l’ampia condivisione strategica che comporta l’appartenenza alla Belt and Road Initiative”.

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