«FdI, in particolare Meloni – spiega Noto -, sta facendo breccia sugli astensionisti. È infatti il partito che prende consensi in misura maggiore. Il modo di fare della Meloni piace, è credibile, quindi porta consenso». Su quale sia stato il gol decisivo della leader di FdI, Noto non ha dubbi: la replica a Berlusconi in cui diceva di ‘non essere ricattabile’
Per molti è stata la prova della volontà della leader della destra di mantenere «la barra dritta puntando su un governo di competenti». «E’ come se non avesse sbagliato un colpo ma – aggiunge il sondaggista -, per usare un esempio calcistico, siamo ancora in fase riscaldamento». Determinanti in tal senso, secondo Noto, saranno i primi cento giorni, da lui definiti «il primo tempo» della partita e da come in quel lasso di tempo affronterà i dossier più scottanti.
A cominciare da inflazione e bollette, tema – questo – che «sul consenso batte anche la questione tasse». Concorda con Noto anche Fabrizio Masia. Come il suo collega, anch’egli è convinto che la replica a Berlusconi abbia incrociato il consenso di un bel numero di elettori. «Lo scenario – dice – è quello di Meloni che sta cercando di mantenere la barra dritta per un governo forte e credibile. La frase “non sono ricattabile” sta andando in questa direzione». Ne è conferma indiretta l’offuscamento dell’immagine del Cavaliere «dopo l’episodio del Senato». Ma c’è tempo per riparare. «L’atto di andare alla sede di FdI– conclude infatti Madia -, è un chiaro segnale di volontà di dialogo del leader di Forza Italia per trovare un’intesa e partire con il governo».