Una “ricognizione del quadro generale” sul tema delle riforme istituzionali, a seguito delle ultime ‘consultazioni’ tra la premier e i gruppi parlamentari. Questo il focus dell’incontro, giorni fa, a Palazzo Chigi tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i capigruppo di Fratelli d’Italia, Lucio Malan e Tommaso Foti. Nel corso del summit non si sarebbe discusso di tempistiche ma sarebbe emerso “un interesse” rispetto alla possibilità di spingere sul premierato, ovvero sull’elezione diretta del presidente del Consiglio. Ma resta in piedi la strada del presidenzialismo, primo obiettivo del centrodestra.
Elaborare una proposta per la riforma sul premierato, con l’elezione diretta del presidente del Consiglio. Questa la richiesta che la premier Giorgia Meloni avrebbe avanzato nel corso dell’incontro. Fonti di maggioranza, al termine del vertice, fanno inoltre sapere che probabilmente il percorso delle riforme partirà dalla Camera: “Il Senato sarà impegnato con l’esame della legge di bilancio, quindi a Montecitorio ci sarà più spazio di manovra per le riforme istituzionali”, spiegano le stesse fonti.
“C’è un approfondimento su questa soluzione”, raccontano le stesse fonti, precisando però che la strada del presidenzialismo, con l’elezione diretta del Capo dello Stato, non sarebbe stata definitivamente “accantonata”. “E’ chiaro che se si approfondisce una possibilità, o si sceglie una o l’altra”, sintetizzano le fonti di maggioranza al termine del vertice.
Sulle riforme si era espressa anche Maria Elisabetta Casellati. “Stabilità al governo e coinvolgimento diretto dei cittadini: una battaglia che @ForzaItalia sostiene da sempre e che oggi ci ritrova uniti e convinti nel proseguire lungo la strada intrapresa. Alla riunione di gruppo di Palazzo Madama ho fatto il punto della situazione sulle riforme istituzionali. Grazie a Licia Ronzulli e a tutti i colleghi senatori”, aveva scritto sui social il ministro per le Riforme e la Semplificazione normativa.
«Abbiamo preso un impegno chiaro con il popolo italiano e intendiamo rispettarlo: chi vince le elezioni deve poter governare per cinque anni, avere gli strumenti per farlo con velocità ed efficienza, e alla fine rimettersi al giudizio del popolo. Senza ribaltoni, senza inciuci di Palazzo, senza giochi di poltrone. Far entrare l’Italia nella Terza Repubblica è un obiettivo a portata di mano», così Giorgia Meloni in un’intervista a 360 gradi al Messaggero.
«Per noi gli obiettivi irrinunciabili sono due: la stabilità dei governi e delle legislature, e il rispetto del voto dei cittadini nelle urne. Su questi due obiettivi abbiamo avviato un’interlocuzione con le forze di opposizione per capire su quale modello, e ce ne sono tanti, possa essere raggiunta la più ampia convergenza», sottolinea inoltre Meloni nell’intervista rilasciata a Massimo Martinelli. «È un confronto che certamente proseguirà, siamo solo all’inizio ed è ancora presto per dire quale sarà la proposta che formalizzerà il governo, ma sono molto ottimista».