Giorgia Meloni tra caro bollette e Confindustria

«Mentre i partiti della maggioranza – scrive la leader di FdI su Facebook – pensano a dar vita ad alleanze innaturali per sopravvivere alle prossime elezioni e a nuove leggi elettorali pur di rimanere incollati alle poltrone, famiglie e imprenditori subiscono l’ennesima mazzata dovuta al rincaro di luce di gas. L’esecutivo è totalmente discostato dalla realtà e a pagarne le conseguenze sono sempre e solo gli italiani».

I numeri di Confindustria: produzione in picchiata per il caro energia

Meloni fa riferimanto all’allarme lanciato da Confindustria sul caro bollette. La produzione industriale italiana è infatti stimata in forte caduta a gennaio -1,3%, dopo -0,7% a dicembre. La contrazione è dovuta al caro-energia (elettricità +450%  a dicembre 2021 su gennaio 2021. Nonché al rincaro delle altre commodity che comprimono i margini delle imprese e, in diversi casi, stanno rendendo non più conveniente produrre. E’ quanto stima il Centro studi di Confindustria nella sua indagine rapida sulla produzione industriale. L’indagine rapida del Csc, infatti, rileva un forte calo della produzione industriale in gennaio (-1,3%), che segue la flessione di -0,7% in dicembre.

L’impatto dei maggiori costi energetici a cui stiamo assistendo si sta infatti abbattendo in modo significativo sulle imprese industriali e per alcuni importanti settori il caro-energia si sta traducendo in un forte incremento di costi per le forniture con conseguente erosione dei margini operativi.

Si dice, a parole, concorde sul tema anche Matteo Salvini. «In questo momento – dice il segretario della Lega, sollecitato da Radio 24 – l’emergenza nazionale per famiglie e imprese non è la legge elettorale ma bloccare gli aumenti di luce e gas. Occorre un decreto urgente». Tutto sta a capire se oltre a dirlo alla radio di Confindustria, lo dirà anche a Draghi. Ma, soprattutto, bisogna vedere se il premier almeno stavolta gli darà ascolto.

“Posso concordare che quel centrodestra si è sciolto” ma “il centrodestra c’è ed è sempre più forte nel Paese, va ricostituito”. Ignazio La Russa commenta così  le parole di Matteo Salvini. Per il leader leghista la coalizione non c’è più, e il centrodestra “si è sciolto come neve al sole“.

Per la Russa “la rottura” c’è stata “solo in Parlamento” e quindi, in vista delle prossime amministrative, dice di non “vedere grandi pericoli” a meno che qualcuno “non voglia distruggere la coalizione di centrodestra anche sul territorio”.

La Russa, ha ragione Salvini a dire che il centrodestra si è sciolto? “Ammesso che il centrodestra si sia sciolto, abbiamo detto per primi che è da ricostruire. E comunque posso concordare che quel centrodestra si è sciolto ma credo che bisogna andare a guardare chi lo ha sciolto e perché. E’ mancata l’analisi della causa”.

Quale è stata la causa? “Se ancora prima che iniziassero le votazioni per il Colle, un gruppo di centristi dice che non vuole il maggioritario – e una coalizione è tale solo con il maggioritario – viene da chiedersi che ci facesse quel gruppo di centristi al tavolo del centrodestra…”.

Quali sono i margini per ricostruire il centrodestra? “Ci può stare che per il governo ci si sia divisi ma – sottolinea La Russa – se si continua a preferire la sinistra al centrodestra, come è avvenuto per il Colle… Il centrodestra c’è ed è più forte che mai tra gli italiani, quindi senza esclusioni preconcette ricostituiamolo, ricostituiamo un centrodestra che risponde a quello che vuole il popolo del centrodestra“.

A breve ci sarà una tornata amministrativa, il centrodestra andrà diviso o no? “Sul territorio è diverso. Anche per la legge elettorale dei sindaci e delle regioni. Non vedo un grande pericolo a meno che qualcuno non voglia distruggere la coalizione di centrodestra anche lì, anche sul territorio. La rottura c’è stata solo in Parlamento dove ha pesato il desiderio enorme di far durare la legislatura, il governo e le posizioni di potere. Questo ha fatto implodere il centrodestra. Ma tutto questo non c’è sul territorio. Le due cose non sono collegate a meno che qualcuno non lo voglia”.

C’è il rischio per Fdi di restare isolata? “Quando alla regina d’Inghilterra dissero che si avvicinava una tempesta sulla Manica, lei osservò che il continente rischiava di restare isolato… Credo che rischi di restare isolato chi non vuole ricostruire il centrodestra“.

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