Giorgia Meloni tra Cina e covid-restrizioni

‘È inaccettabile che la Cina abbia sospeso l’ingresso nel suo territorio dei cittadini residenti in Italia». L’ha dichiarato Giorgia Meloni, a Porta a Porta. Sono cittadini «in possesso di visti e permessi di soggiorno cinesi per motivo di lavoro, affari privati e ricongiungimenti familiari. È scandaloso che il regime di Pechino si permetta di chiudere i confini con l’talia». È stata la Cina a scatenare «una pandemia globale», ha «infettato il mondo con un virus di cui ancora non conosciamo le origini». Non solo. La Cina è responsabile «della diffusione incontrollata dell’epidemia per aver fornito le notizie sul Covid con un colpevole ritardo alla comunità internazionale attraverso l’Oms».

«Ed è altrettanto ignobile», ha aggiunto la leader di FdI, che mentre noi ci troviamo sull’orlo del baratro, ci sia chi lavori per regalare alla Cina il controllo delle nostre infrastrutture strategiche come i porti di Taranto e Brindisi. Chiediamo al Governo italiano di protestare formalmente e ufficialmente con la Cina e di bloccare immediatamente l’ingresso sul nostro territorio di tutti i cinesi. Non solo. Noi chiediamo che l’Italia si attivi in ogni sede per fare in modo che la Cina paghi i danni causati all’economia globale dalla diffusione del virus. La misura è colma: l’Italia alzi la testa e pretenda rispetto».

Sono d’accordo sul fatto che si prendano misure su base territoriale, ha detto Giorgia Meloni, ma abbiamo regioni talmente grandi con province differenziate. In una nazione decente non proibisci alla gente di uscire di casa con un Dpcm. Noi parliamo di una misura addirittura più stringente del primo lockdown. Sono misure che si prendono quando si fanno le rivoluzioni. Immagino che nei Paesi europei le misure le abbiano votate in Parlamento.

Al principato di Monaco hanno risolto il problema della movida. I ristoranti chiudono alle 22 e la gente ha mezz’ora di tempo per tornare a casa. Si fanno controlli a tappeto, ma i ristoranti lavorano. Provare a ragionare non con l’accetta ma con soluzioni che tengano insieme tutto e stabilendo priorità importanti sugli anziani secondo me potrebbe essere un modo più intelligente di gestire la questione.

Le misure vanno prese progressivamente, ma se tu parti dai ristoranti che non risolve niente e non fai nulla su trasporti e scuole… Oggi scopriamo i dati dell’Istituto superiore di sanità e scopri che nei decessi l’età media è di 80 anni con 3,4 patologie pregresse. Quindi il virus è pericoloso per determinate categorie. Servirebbe assistenza domiciliare a tappeto. Ai medici di base poi un protocollo unico glielo vogliamo mandare o no?».

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