Il giorno in cui sette anni fa gli elettori veneti si recarono alle urne, la Scuola Grande di San Giovanni Evangelista ha tenuto a battesimo la prima “Giornata dell’Autonomia”.
A margine dell’evento, il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha sottolineato che l’autonomia non ha solo risvolti di tipo amministrativo, giuridico e tecnico, «ma anche uno che è molto più importante, che è culturale». Per questo, per il governatore, è fondamentale coinvolgere i cittadini in questo cammino, «visto che si diffondono leggende metropolitane che sono a volte raccapriccianti, tipo la secessione dei ricchi e lo ‘spacca Italia’, che nascono dall’incompetenza e nel peggiore dei casi nella malafede».
Il messaggio di giornata, per Zaia, «è che cerchiamo di mantenere la parola. Penso che quello che ho detto nel 2017 si stia avverando e di sicuro non si torna più indietro». Unica variabile è la tempistica, «ma che si torni indietro dal processo che si è innescato – ha puntualizzato – anche no. Se l’avessero fatto 30 anni fa, oggi staremmo a parlare della Commissione paritetica per rinegoziare alcune competenze. La verità è che siamo solo all’inizio».
Il governatore ha quindi ricordato che «l’ardore di fare il referendum il 22 ottobre 2017» ha portato oggi «questo Paese a discutere di autonomia», ad avere una legge quadro e un dibattito molto avanzato, «visto che già dal 3 ottobre si è aperto un tavolo a livello nazionale per discutere sulle prime nove materie».
La giornata è iniziata con la lettura di alcuni messaggi, tra cui quello del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, che ha parlato di un «cammino impervio e non privo di ostacoli, che sta comunque cominciando con il tavolo con quattro Regioni (Veneto, Liguria, Lombardia e Piemonte, ndr). Per il ministro è lecito celebrare «non solo una legge che lascia un iter chiaro, ma anche l’opportunità che l’autonomia porta con sé».
La mattinata è proseguita con gli interventi di Mario Bertolissi, professore emerito di Diritto costituzionale dell’università di Padova, e la tavola rotonda moderata da Paolo Festuccia, giornalista de La Stampa, a cui hanno partecipato Raffaele Bifulco, professore ordinario di Diritto costituzionale all’università Luiss Guido Carli, Andrea Giovanardi professore ordinario di Diritto tributario a Trento, e Ludovico Mazzarolli, professore ordinario di Diritto costituzionale, a Udine. È seguito l’intervento del presidente del Veneto, Luca Zaia, intervistato dal direttore de La Verità, Maurizio Belpietro.
“I nostri imprenditori dicono che non servono tanto i soldi ma ci servono le idee. È il punto di partenza. Sono convinto che l’autonomia produrrà un cambiamento di approccio culturale per andare, esclusivamente, nella direzione dell’efficienza”.
Queste le parole del presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, verso la conclusione dell’evento “1^ Giornata dell’autonomia. Verso la concreta attuazione della volontà popolare”, che si è tenuto oggi a Venezia.
Intervistato da Maurizio Belpietro, direttore de La Verità, il Governatore ha aggiunto: “L’autonomia non è la secessione dei ricchi; questa legge quadro non prevede nemmeno di avere più soldi. Ma ci sono nove materie che possiamo trattare subito per acquisirne le competenze e quattordici che potremo farlo dopo la definizione dei Lep. La partita vera si gioca sulla riduzione delle catene decisionali perché consente di essere molto più efficienti nei confronti del cittadino. Questo crea sicuramente economia perché se si elimina l’ufficio complicazioni affari semplici il cittadino vive meglio. L’autonomia è l’esaltazione di tutto quello che oggi non siamo riusciti ancora a valorizzare ed è, quindi una grandissima opportunità. L’autonomia o la realizziamo per scelta o lo dovremo fare per necessità”.
La giornata è iniziata con la lettura di alcuni messaggi, tra cui quello del Ministro Calderoli e della senatrice Maria Elisabetta Alberti Casellati, e con l’intervento in sala del presidente del Consiglio regionale, Roberto Ciambetti. È proseguito con i contributi di Renato Mason, segretario della CGIA di Mestre, Mario Bertolissi, professore emerito di Diritto costituzionale dell’Università degli Studi di Padova, e la tavola rotonda moderata da Paolo Festuccia, giornalista La Stampa, a cui hanno partecipato Raffaele Bifulco, professore ordinario di Diritto costituzionale all’Università di Roma Luiss Guido Carli, Andrea Giovanardi professore ordinario di Diritto tributario, presso l’Università degli Studi di Trento, e Ludovico Mazzarolli, professore ordinario di Diritto costituzionale, presso l’Università degli Studi di Udine.