La quinta tappa da Frascati a Terracina (140 chilometri) è ancora del tedesco Ackermann che concede il bis nella quinta del Giro d’Italia. Il 25enne della Bora Hansgrohe ha beffato Gaviria. Terzo posto per Dèmare. Roglic si conferma in rosa per il quinto giorno consecutivo. Elia Viviani si è rialzato solo a 300 metri dal traguardo, troppo tardi per la volata finale. Tom Dumoulin, al via nonostante la caduta di ieri, ha dovuto dire addio al Giro e si è ritirato dopo pochi chilometri a causa del dolore al ginocchio sinistro ferito. L’olandese del Team Sunweb, che era tra i favoriti del Giro, spiega l’addio alla corsa rosa: “Terribile, mesi di preparazione buttati via per uno stupido incidente”
Pascal Ackermann ha bissato, così, il successo di Fucecchio con una volata di potenza nella quinta tappa del Giro d’Italia, rimontando Fernando Gaviria e battendolo. “Sono stato fortunato a poter seguire Gaviria. Il treno mi ha portato bene davanti, poi sono riuscito a seguire l’uomo giusto. È stata una cosa folle, c’era tanta pioggia. Io ho seguito il mio compagno e sono stato contento che abbia trovato il varco per passare. Poi Gaviria ha praticamente fatto la volata per me. Oggi faceva freddo, è stata una giornata durissima. Sono stato forte, è vero, ma anche molto fortunato”.
Deluso Elia Viviani, che non ha avuto le energie per lottare nello sprint finale. “La strada era allagata. Per il piazzamento era una guerra, ma quando sono partiti Ackermann e Gaviria andavano troppo forte. Ci ho provato. La decisione di neutralizzare i distacchi è stata ottima, bisogna capire fino a che punto dobbiamo rischiare. Giornate come oggi non sono le mie preferite, ma la mia condizione è buona. Si è visto nei primi due giorni. Il declassamento? Letto alla regola, era giusta la squalifica, ma queste cose in volata succedono spesso. Io non l’ho fatto apposta. A detta di tutti gli avversari era regolare. Vincere al Giro ed essere declassati non è mai bello, ma dopo due giorni lo devo accettare. Cos’altro dovrei fare? Non so se arrivo a Verona, l’unica motivazione poteva essere la ciclamino, ma non potendola vincere non so se ci sarò”.
Tranquillo Vincenzo Nibali, arrivato insieme al gruppo, che deve limitare il ritardo in vista delle montagne. “Io ho passato una buona giornata, niente da segnalare. È difficile mettersi nei panni di Dumoulin, avrà avuto i suoi buoni motivi per ritirarsi. Evidentemente sentiva dolore al ginocchio dopo la caduta di ieri. Oggi è stata una tappa di pianura, domani sarà un pò più dura”.
La fuga di giornata è partita dopo pochi chilometri dal via con Florez, Barbin, Orsini, Santaromita, Vervaeke e Ciccone (quest’ultimo si è staccato presto). Il vantaggio massimo è stato di 2’10”, l’unico Gpm è andato a Vervaeke, che poi è rimasto da solo in fuga ed è stato ripreso a -23 km dalla fine.