Il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, è indagato a Trento per i reati di attentato alla Costituzione (articolo 283 del codice penale), abuso d’ufficio (articolo 323) e violenza privata (articolo 610). Il tribunale di Trento dovrà decidere se il premier andrà a processo per decisioni del governo sul Covid-19 e il lockdown.
Nonostante la richiesta di archiviazione Conte deve attendere la decisione di Trento, come scrive il Tempo, “perché è li che la Procura della Repubblica si è mossa prima delle altre. Da tutta Italia, su iniziativa dell’avvocato Edoardo Polacco di Roma, sono piovute in ogni Procura migliaia di denunce contro la scriteriata gestione governativa della pandemia. E anche se quella di Trento, con la pm Liverani, a giugno ha proposto l’archiviazione, la Gip Claudia Miori vuole vederci chiaro e ha fissato la Camera di Consiglio per la decisione se andare a processo o meno. In altri tribunali si stanno esaminando le denunce, altri le stanno già trasmettendo al Tribunale dei ministri, vedremo che succederà a Trento”.
Negli atti del giudice Miori si fa riferimento all’opposizione dello studio Polacco alla richiesta del pm di archiviare la denuncia depositata depositata per conto del signor Mariano Margonari. “Finalmente”, dice Polacco, “il governo ed il presidente del consiglio dovranno spiegare ai giudici la repressione delle libertà costituzionali per il popolo italiano attraverso i decreti del presidente del consiglio dei ministri”.
Secondo la denuncia del querelante Conte sarebbe reo di aver “calpestato la Costituzione” attraverso l’uso di dpcm che si sono susseguiti da marzo in poi che avrebbero violato la libertà personale degli italiani.
Il pm Liverani ha fissato la camera di Consiglio a novembre per decidere se mandare a processo o meno il premier Conte.