“Sono molto preoccupato dall’atteggiamento 5 Stelle sulla riforma Cartabia”. Così il senatore del Pd Andrea Marcucci in un’intervista al ‘Giornale’. “Vedo un parallelismo tra la valanga di emendamenti della Lega sullo Zan e quello dei grillini sulla giustizia. L’obiettivo è lo stesso: l’affossamento di un provvedimento”.
Secondo Marcucci “le parole di Conte dopo l’incontro con Draghi non corrispondono al comportamento parlamentare dei 5 stelle. Non voglio trarne conclusioni, magari l’ex premier non ha avuto tempo di parlare con i suoi deputati. Ai magistrati dico quello che ho detto ai vescovi, è giusto ascoltare tutti, ognuno però faccia il suo mestiere, ed il mestiere di fare le leggi spetta al Parlamento”. Letta, secondo Marcucci, “ha aperto alla ministra Cartabia che è sempre stata pronta al dialogo per correggere eventuali punti critici e non certo come un avallo a certe ansie identitarie grilline. Non c’è spazio per le ambizioni di restaurazione dell’era Bonafede”.
L’attacco alla riforma che mira ad accorciare i tempi dei processi oggi giunge anche dai magistrati. Con le nuove norme sulla prescrizione “il 50% dei processi anche gravi” non si celebreranno alla luce dell’improcedibilità prevista dopo due anni per l’appello e uno per la Cassazione. Lo denuncia il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, ascoltato dalla commissione giustizia della Camera. Gratteri ha espresso il timore che “i 7 maxi processi che si stanno celebrando a Catanzaro per come è prevista oggi la norma saranno dichiarati improcedibili.
Sulla stessa lunghezza d’onda il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Federico Cafiero De Raho anche lui ascoltato in commissione giustizia. Immaginare che tanti processi verranno dichiarati improcedibili – ha affermato – “è cosa che mina la sicurezza del nostro paese”.
La linea barricadera del M5S con i suoi mille emendamenti non convince il Pd. Debora Serracchiani ha chiarito che i dem hanno presentato pochi emendamenti e mirati “perché ovviamente siamo convinti che l’impianto della riforma sia estremamente valido, arriva dopo un lungo percorso di condivisione e confronto”. “Nel merito, senza bandierine – ha aggiunto – ci sono alcuni aggiustamenti che vanno fatti” al testo uscito dal Cdm. Il nodo è sempre quello della prescrizione.
La ministra Cartabia la definisce “una task force di solidarietà nazionale che potrebbe essere d’aiuto, sempre se ci sarà disponibilità”.
Magistrati che sono pronti a mettersi a disposizione delle esigenze degli uffici giudiziari maggiormente in difficoltà.