«È nostra fermissima intenzione, anche dopo i doverosi consulti con le parti interessate quindi soprattutto la magistratura, l’avvocatura e il mondo accademico, portare a compimento la riforma della giustizia».
La prossima settimana con ragionevole certezza sarà portato in Consiglio dei ministri il primo pacchetto di riforme» Il ministro risponde così durante il question time alla Camera. ‘Riguardano le intercettazioni, la custodia cautelare, i reati contro la pubblica amministrazione, la segretezza delle informazioni di garanzia e la segretezza dell’informazione di garanzia e soprattutto le modifiche al Csm e la separazione delle carriere in magistratura’
Il ministro ricorda che gli interventi in materia di Giustizia – come nelle linee programmatiche del governo – «si svolgeranno in tre momenti. Un momento breve, che scadrà la prossima settimana; un momento medio breve, che dovremmo fissare alla fine dell’anno. E un periodo medio lungo per le riforme che richiedono procedure più complesse». Dopo le misure previste a breve termine, «a medio termine saranno presentati gli altri che abbiamo enunciato nel nostro cronoprogramma. E a medio lungo termine le riforme sul Consiglio superiore della magistratura, la separazione delle carriere».
.Sui meccanismi di sorteggio per l’elezione dei togati del Csm il presidente e il segretario dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia e Salvatore Casciaro, durante un’audizione in commissione Giustizia al Senato, hanno manifestato tutta la loro contrarietà a qualsiasi riforma. «Nell’Anm solo quattro magistrati su 36 sostengono il sorteggio», dicono i vertici del sindacato delle toghe. Ma durante il question time alla Camera il Guardasigilli ha avvertito le toghe più barricadere: «Le leggi che fanno parte del programma vengono discusse e approvate in Parlamento, i contributi sono tutti utili, tutti degni di essere ascoltati, ma nessuno può condizionare quella che è la volontà sovrana, la maggioranza espressa dal popolo», ribadisce l’ex magistrato, che annuncia anche un numero cospicuo di «20.500 assunzioni».
«È un’azione concreta verso la velocizzazione delle procedure per lo snellimento della burocrazia che è, tra gli altri, un punto fermo del ministro», commenta con soddisfazione la deputata FdI Marina Marchetto Aliprandi.
«Siamo intervenuti nei limiti delle nostre capacità finanziarie», afferma il ministro. «Abbiamo assunto 8.625 risorse umane nell’intero territorio nazionale. E dovrebbero essere aggiunte anche 11.919 unità relative ai profili di addetto all’ufficio del processo giungendo così a un numero cospicuo di 20.500 assunzioni». Un altro obiettivo auspicato «è di convertire le assunzioni a tempo determinato, in un arco ragionevole, in assunzioni a tempo indeterminato».