“Sono perfettamente d’accordo con il ministro della Giustizia Carlo Nordio quando dice che le leggi devono essere chiare, se possibile poche e coerenti. E sono assolutamente convinto del valore liberale che dobbiamo far prevalere quando si parla di imprenditoria in Italia: non bisogna ipotizzare che, quando si occupa della propria impresa, l’imprenditore stia commettendo un reato oppure che intenda compierlo, va assolutamente ribaltato questo concetto dando fiducia e semplificando le procedure”. Così il Presidente della I Commissione Affari Costituzionali della Camera, Nazario Pagano, a margine dell’Assemblea nazionale dell’Ance.
“Sono in linea con il Guardasigilli, e con il ministro Salvini, anche quando dicono che, per ribaltare questa situazione, ci si può avvalere dello sblocco dei crediti in pancia alle aziende tramite il meccanismo dell’autocertificazione: in sostanza ognuno si assume la responsabilità di dire che possiede crediti e certificazioni per poter compiere determinati lavori. Ovviamente vanno previste sanzioni severe per chi non si attiene alle regole, o dichiara il falso, ma l’idea è quella di ribaltare il concetto di controllo, da ex ante a ex post, con l’intento di dare fiducia a chi fa impresa, a chi si assume il rischio ma che produce ricchezza non solo per se stesso ma per il Paese” conclude Pagano.