Ora veniamo ai numeri in vista del voto di fiducia. Nella peggiore degli ipotesi potrebbero sfuggire i voti di quattro-cinque parlamentari. I dissidenti probabilmente non si presenterebbero in Aula anziché votare no. Un parlamentare governista però è ancora più tranquillo. «La fiducia la voteranno tutti – spiega – magari qualcuno non si farà vedere e non voterà il voto finale del provvedimento, ma la fiducia la votano tutti». L’aria poco battagliera che si respira nella truppa in Parlamento preoccupa Conte. Il leader teme di avere le armi spuntate ogni qual volta gli si presenterà l’occasione di contestare  Draghi, magari in autunno, a semestre bianco iniziato da poco. Un condottiero senza esercito, impensierito anche dai numeri delle consultazioni online che segneranno l’avvio ufficiale del nuovo corso del Movimento.

Lunedì e martedì gli iscritti voteranno sullo Statuto, nei giorni successivi sulla leadership di Conte. Ed è chiaro che un’affluenza bassa su SkyVote esporrebbe subito il presidente del M5s a una serie di critiche.