“Gli appunti di Giorgia” e il ‘dolore fisico’ di Giovanni Floris

Giovanni Floris trova da ridire contro gli “Appunti di Giorgia” e a Tagatà da Tiziana Panella ha rovesciato tutto il suo livore attaccando Giorgia Meloni e confessandodi provare dolore fisico:  “Sottolineo il dolore fisico che prova un giornalista a vedere un presidente del Consiglio che si fa le domande da solo”.  Una strategia comunicativa apprezzata, a dire il vero, anche da  osservatori che non sono simpatizzanti del centrodestra.

Floris ne avrebbe tanti di motivi per sentire “dolore fisico”: le mazzette qatariote a numeri uno del Pd e di Articolo 1; il caso Soumahoro; i veleni che anticipano il congresso del Pd. Eppure il conduttore ha dei mancamenti – guarda caso- proprio di fronte al canale diretto che Meloni ha voluto aprire con gli italiani dai social. “Si prova un dolore proprio fisico a non poter fare qualche domanda- ripete sconsolato-. Però questa è la realtà italiana”, ha continuato il conduttore di Dimartedì con tono apocalittico: “Anche Renzi e Salvini rispondevano a domande che si facevano da soli. Per quanto riguarda Berlusconi, all’epoca era uno scandalo che mandasse le videocassette ai tg con le dichiarazioni. Adesso invece è diventata la normalità. Bisogna abituarsi a tutto questo, è un modo di far sapere cosa pensa la presidente del Consiglio”.

Dalla 18App alla questione del contante, dalla flat tax ai migranti: Giorgia Meloni ha rilasciato oggi sui suoi social il secondo video della rubrica “Gli appunti di Giorgia”, nella quale approfondisce i principali temi della settimana e risponde alle domande che hanno sollevato, specie tra i cittadini. «È stata una settimana intensa», ha detto il premier, ricordando gli incontri sulla manovra con le Regioni, con i sindacati e con le forze di opposizione che lo hanno chiesto, ma anche gli incontri internazionali con il re di Giordania, il vertice a Tirana e quello ad Alicante, dove al suo posto è andato il vicepremier Antonio Tajani poiché lei era bloccata dall’influenza. E svelando diverse «buone notizie», fra le quali quella che l’economia italiana nell’ultimo trimestre «è cresciuta più di quella francese, di quella tedesca e di quella spagnola».

Il video si apre con una nota di colore: «A beneficio dei meme, Ginevra ha ornato il diario con degli sticker…», ha scherzato Meloni, entrando poi subito dopo nel merito degli argomenti con le «buone notizie» arrivate in questa settimana: la conferma Ue della decontribuzione per il Sud, che è una misura «fondamentale per assumere», che il governo vuole rendere strutturale e che si affianca all’emendamento per estendere a tutto il 2023 i crediti d’imposta per le aziende che assumono al Sud, per le Zone economiche speciali e per le aree terremotate; l’esclusione, sempre in sede Ue, del vino e della carne dai prodotti considerati nocivi, che rappresenta un importante punto messo a segno a tutela del Made in Italy; lo sblocco di un contributo di oltre 300 milioni per la realizzazione di una infrastruttura energetica strategica per connettere Italia e Tunisia.

«Un’altra buona notizia della settima passata – ha proseguito il premier – è che nell’ultimo trimestre l’economia italiana, nonostante la situazione in cui ci troviamo, nell’ultimo trimestre, è cresciuta di più di quella francese, di quella tedesca e di quella spagnola. È un dato che mi ha fatto molto riflettere, che deve fare riflettere tutti. Chiaramente è anche una grande responsabilità. Però dimostra che le nostre imprese anche nei momenti di difficoltà sanno fare la differenza, possono fare la differenza, soprattutto se aiutate». «E noi intendiamo aiutarle», ha sottolineato Meloni, spiegando che «a trainare sono soprattutto i settori del turismo e del Made in Italy, come sempre, le nostre eccellenze. C’è un grande lavoro da fare, ma significa che questa nazione può tornare a camminare, può tornare a crescere. Soprattutto se ha un governo che la sostiene ed è quello che vogliamo fare».

Il premier poi si è soffermato sulle polemiche della settimana e «un clima a tratti non piacevole», con un riferimento alle minacce subite da lei e da Crosetto, al quale ha ribadito la solidarietà. «Però non siamo gente che si fa facilmente spaventare: abbiamo fatto delle scelte, le difendiamo e andiamo avanti», ha chiarito Meloni, passando quindi a rispondere ai quesiti che maggiormente sono emersi sulle iniziative del governo: la 18App, della quale ha confermato la volontà di riforma, a partire dal fatto che non prevede alcun tetto di reddito e quindi i 500 euro vanno anche ai «figli dei milionari»; le polemiche sul contante, messe a tacere dalla stessa Ue e rispetto alle quali Meloni ha citato una lettera della Bce del 2019 che avvertiva sui rischi non del suo innalzamento, ma del suo abbassamento; sulla Flat tax per le partite Iva, che punta a eliminare le discriminazioni tra lavoratori; sui migranti, rispetto ai quali il governo non ha alcuna intenzione di fare passi indietro e ha registrato il successo di aver portato le rotte del Mediterraneo centrale tra le priorità dell’Ue.

Queste le notizie settimanali degli ‘Appunti di Giorgia’ trasmessi con il sommo dispiacere di Giovanni Floris…

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