Spaghetti, pizza e mandolino. Un cliché che da sempre identifica l’Italia all’estero, ma che presto potrebbe crollare, stando a quanto rivela il Wall Street Jouranal. Secondo il quotidiano americano, infatti, gli italiani non mangerebbero più la pasta come un tempo. Il consumo del piatto tipico italiano sembrerebbe essere diminuito del 23% nell’ultimo decennio. Se solo 10 anni fa le famiglie italiane mangiavano in media 40 chilogrammi di pasta l’anno, oggi ne consumano 31 chilogrammi, spingendo tutti gli operatori del settore, dalle aziende alimentari agli editori di libri per cucina, ad adattarsi alla “tempesta perfetta”, come è stata definita da Cinzia Marchetti, Barilla Consumer Insight Manager. “Da tempo erano emersi diversi fattori, che ora stanno esplodendo tutti insieme”, ha aggiunto.
Tale cambiamento nelle abitudini alimentari degli italiani, verrebbe giustificato dal fatto che uomini, ma soprattutto le donne del Belpaese, sono infatti sempre più convinti che la pasta faccia ingrassare, sia noiosa e porti via molto tempo; allo stesso tempo in Italia si stanno sempre più imponendo le cucine straniere, con un’esplosione di sushi bar, ristoranti cinesi e indiani, ma anche con la pubblicazione di ricette di altri paesi da parte della principale rivista di cucina, “La Cucina Italiana”. Persino “gli hamburger sono diventati sempre più di moda”, ha sottolineato Fabio Zagio, amministratore delegato della rivista.
Preoccupazione viene espressa dalle aziende alimentari che, per quel che possono corrono ai ripari. Caso emblematico quello della Barilla che rha lanciato una campagna promozionale per contrastare l’idea che la pasta faccia ingrassare, ma anche firmato un’intesa con McDonald’s per lanciare una serie di nuovi piatti di pasta con l’intento di conquistare i giovani consumatori. Allo stesso modo i ristoranti a conduzione familiare, ma anche i grandi chef italiani, stanno cercando di reinventare i loro piatti di pasta, come Gualtiero Marchesi che ha proposto la pasta con cannella e miele. “Tutto deve cambiare per sopravvivere – ha ammesso Marchesi – anche la cucina si deve modernizzare”.