Fine della politica americana di ‘pazienza strategica’ nei confronti della Corea del Nord. A decretarla è stata il segretato di Stato americano Rex Tillerson, che oggi ha visitato la zona smilitarizzata al confine tra le due Coree, dopo aver già sostenuto che l’approccio diplomatico perseguito con Pyongyang negli ultimi vent’anni è fallito.
La politica della pazienza strategica è finita, ha scandito il capo della diplomazia americana, in un punto stampa congiunto con il ministro degli Esteri sudcoreano Yun Byung-se: ‘Stiamo esplorando una nuova gamma di misure diplomatiche, di sicurezza ed economiche. Tutte le opzioni sono sul tavolo’.
Da un altro versante la Casa Bianca accusa gli 007 del Regno Unito di aver spiato Donald Trump su mandato di Barack Obama. Da Londra una replica semplice e concisa: ‘Si tratta di assurdità, sospetti totalmente ridicoli che devono essere ignorati’.
A far circolare questi sospetti, ripresi in prima pagina sull’edizione in uscita nelle prossime ore del Daily Telegraph, era stato per primo l’ex giudice americano Andrew Napolitano, commentatore di Fox, come riporta l’agenzia Pa. Ma poi, ad avvalorarle, è intervenuto il portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer, lasciando intendere che le accuse rivolte da Trump a Obama d’averlo fatto spiare, finora rimaste non provate e non avallate dal Congresso, potessero riferirsi a intercettazione realizzate per conto dell’ex presidente da agenzie di Paesi alleati come la Gran Bretagna e non americane.
Il riferimento è per l’agenzia d’intelligence britannica coinvolta nel Datagate con l’Nsa americana, che dopo le affermazioni di Spicer è stata costretta a diffondere una rara smentita pubblica.