Dal 13 all’18 ottobre 2020
martedì, mercoledì, giovedì e venerdì ore 21 – sabato ore 19 – domenica ore 17
GLORY WALL
di Leonardo Manzan e Rocco Placidi
con Leonardo Manzan, Rocco Placidi e Paola Giannini
scenografie Giuseppe Stellato
luci Paride Donatelli
progetto sonoro Filippo Lilli
regia Leonardo Manzan
produzione Centro di Produzione Teatrale La Fabbrica dell’Attore -Teatro Vascello,
Elledieffe
Miglior spettacolo de La Biennale Teatro 2020
Leonardo Manzan, classe 1992, si diploma attore alla Civica Scuola di Arte Drammatica
Paolo Grassi di Milano. Esordisce alla regia con lo spettacolo
It’s App to You
(vincitore di
numerosi premi tra cui InBox 2018). Vince il bando per registi Under 30 della Biennale di
Venezia 2018/19 con lo spettacolo-concerto
Cirano deve morire.
Invitato alla Biennale
Teatro 2020, presenta lo spettacolo
Glory Wall
che
si aggiudica il premio come Miglior
spettacolo, ed è la sua personale interpretazione del tema del Festival: la censura.
“
l’arte vive di costrizioni e muore di libertà” Paul Valéry
Affiancato – sia nella scrittura che in scena – dalla preziosa collaborazione del suo coetaneo
Rocco Placidi, Manzan si misura dunque con il tema che Antonio Latella ha scelto per la
Biennale Teatro 2020: la censura. Un tema delicato, affascinante e attuale, soprattutto se lo
si accosta al concetto di Teatro. L’arte vive di costrizioni e muore di libertà: la censura è
quindi vitale per l’arte, l’arte è scandalo e lo scandalo a sua volta implica la censura.
Un vero e proprio corto circuito di idee e spunti di riflessione sui quali sta lavorando il
giovane autore e regista.
Coop. La Fabbrica dell’Attore (ONLUS)
Note di regia:
Cos’è la censura? Cosa si censura? Ci sono dei campi più soggetti alla censura? E se sì
perché? Qual è il limite da superare oggi, in Italia, per essere censurati?
L’arte che disturba, scandalizza, crea disordine; la censura che si preoccupa dell’ordine
sociale mantenendo l’ordine dell’immaginazione e di conseguenza l’ordinarietà
dell’immaginazione. Il gioco è questo.
Eppure non è ridicolo scandalizzarsi, spaventarsi e infine censurare qualcosa che non è
reale? Perché ci si indigna di più a teatro? Il palco sembra amplificare significati e effetti di
cose che nel mondo ci lasciano indifferenti. In effetti la cosa non è per niente ridicola,
perché è nell’immaginazione che siamo più vulnerabili e continuamente soggetti alla più
sottile e perfetta forma di censura, che è quella che sembra venire da noi stessi.
De Sade dice che un limite c’è, tra ciò che è possibile immaginare e ciò che è possibile
realizzare. Ma è un limite che alla censura non interessa. La censura colpisce la realtà ma il
suo obiettivo è l’immaginazione.
Il suo occhio è rivolto alla cronaca, ma la sua vera ambizione sono le anime.
Leonardo Manzan
“
Mettendo il pubblico di fronte a un muro bianco, che blocca la vista della scena, Manzan
gioca in modo molto intelligente, ironico e divertente con l’idea del censurare sé stessi e gli
altri – e con l’importanza diminuita del teatro. Il gioco che imposta con questo muro è
radicale, coerente e molto immaginativo dal punto di vista formale, creando immagini e
scene che riecheggeranno per molto tempo, interagendo con il pubblico attraverso
minuscoli fori. Lo fa con un gioco nel quale è il regista di frammentarie parti del corpo, cioè
mani, dita e polsi, che compiono micro-azioni attraverso questi fori. Lo spettacolo porta
l’esperimento di Beckett con
Not I
a un livello superiore.”
Motivazioni della giuria internazionale
Maggie Rose
,
Susanne Burkhardt
,
Evelyn Coussens
,
Justo Barranco
,
Dalla Rassegna stampa
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www.teatrovascello.it
È un grande conforto constatare che ci sono dei giovani teatranti che si rifiutano di praticare
il teatro con lo spirito degli impiegati al catasto, quando non (ciò che, purtroppo, oggi capita
spesso) dei servi sciocchi; e che, invece, analizzano il teatro in rapporto ai nostri tempi e ne
mettono in discussione lo statuto corrente
Enrico Fiore – Corriere del Mezzogiorno
“
Manzan ha interpretato la censura […] come una riflessione provocatoria sul potere o sulla
sua mancanza nel nostro teatro”
Laura Zangarini – Corriere della Sera
Prezzi
intero € 2
6
, ridotto over 65 €1
9
, ridotto under 26 €1
6,
info 065898031
promozioneteatrovascello@gmail.com
–
promozione@teatrovascello.it
Teatro Vascello via Giacinto Carini 78 Roma Monteverde
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Programma completo su:
https://www.teatrovascello.it/