Il dominio degli Scissionisti è, innanzitutto, la fine della monarchia assoluta dei Savastano e la creazione di una sorta di federazione di stati, alleati e con regole comuni e condivise ma sostanzialmente indipendenti, ognuno con un proprio capo, un proprio esercito e un proprio territorio all’interno dell’area di Scampia-Secondigliano. E così Ciro Di Marzio, ‘l’Immortale’, e gli eredi dei capi piazza dei Savastano. Gomorra, il secondo capitolo della serie cult targata Sky, sbarca su Sky Atlantic (e su Sky Cinema 1 Hd) ogni martedì alle 21.10 per un totale di 12 episodi. La serie, nata da un idea di Roberto Saviano, è prodotta da Sky Atlantic, Cattleya e Fandango, in collaborazione con Beta Film. Ma già si sta scrivendo la terza e la quarta stagione e si sta lavorando ad una tratta da un altro libro di Saviano, ZeroZeroZero, lo scrittore presente alla conferenza stampa di Gomorra 2 nella sede del Teatro dell’Opera conferma. Gomorra, spiega l’attore Marco D’amore (Ciro Di Marzio), è come un racconto epico, come l’Iliade o l’Odissea. Non idealizziamo il male ci limitiamo a raccontare gli accadimenti, lasciamo che sia lo spettatore a trarne le conclusioni per poi, una volta finita la visione della serie, tornare alla realtà di tutti i giorni per interrogarla e interrogarsi. Quattro i registi per il secondo capitolo di Gomorra (Stefano Sollima, che cura anche la supervisione artistica, Claudio Cupellini, Francesca Comencini e Claudio Genovesi). Il momento della resa dei conti è arrivato, la serie riannoda le fila con la prima, e ci porta in un viaggio dove si entra nell’anima di questi personaggi senza redenzione, senza speranza. Confermatissimi oltre ad Amore tutto il cast: Salvatore Esposito, Fortunato Cerlino (Don Pietro) e Marco Palvetti, ma spiccano le new entry Gianluca Di Gennaro, e l’ingresso di due nuove dark lady dopo la morte di donna Imma: Cristiana Dell’Anna (Patrizia Santoro) e Cristina Donadio (Scianel). Sollima fa notare: ‘Quando abbiamo iniziato la seconda stagione, abbiamo ignorato le aspettative. Abbiamo fatto finta di niente. Siamo ripartiti con qualche sicurezza in più rispetto a rischi come il linguaggio (napoletano stretto), l’assenza di realismo e il crudo realismo’. Roberto Saviano spiega che per la prima volta si parla di potere e di come accadono certe cose attraverso il potere di una famiglia. Prima queste dinamiche non venivano approfondite. Raccontiamo mondi e meccanismi. Non mi spaventa, raccontare una contraddizione significa provare a risolverla, non parteggiare per essa. Si continua a prendersela con chi racconta il Male e non con il Male stesso. È un vizio, ribadisce, italico.
Riprova
CONVEGNO INTERNAZIONALE DI STUDI Il tempo de «L’Orologio» – Roma e il mondo 1944-50 | Promosso da Fond. Carlo Levi | 28-29 novembre Villa Altieri-Roma
Nei giorni 28 e 29 novembre 2024, presso la Sala Conferenze di Villa Altieri – …