Google dedica il Doodle a Howard Carter. Fu lui a scoprire la tomba di Tutankhamon

di Giovanna Laudato

Sono trascorsi 138 anni dalla morte di Howard Carter, famoso archeologo ed egittologo che scoprì la tomba di Tutankhamon (Swaffham, 9 Maggio 1874 – Londra, 2 Marzo 1939). A ricordarcelo è il Doodle che Google gli ha dedicato.
A soli 25 anni (nel 1899) Carter fu nominato ispettore capo del sud dell’Egitto e divenne responsabile di siti come Karnak, Luxor, Tebe e la Valle dei Re. Ma la sua carriera ebbe un freno per via di uno scontro tra una comitiva di francesi in visita e delle guardie egiziane. La Francia volle delle scuse formali che Carter  in qualità di responsabile si rifiutò di dare.  Venne così licenziato.
La sua carriera riprese nel  1908, quando il V conte di Carnarvon, Lord George Herbert famoso collezionista, si appassionò alle antichità egiziane e ottenuta la concessione di ricerca ingaggiò Carter sotto consiglio di Gaston Maspero (direttore generale delle antichità egizie).
L’ambizioso sogno di Carter era scavare nella Valle dei Re alla ricerca delle tombe non ancora scoperte dei due faraoni della XVIII Dinastia: Amenothep IV/Akhenaton il faraone eretico ed il suo successore Tutankhamon, giovanissimo sovrano  che salì al trono all’età di 9 anni e morì a 18-20 anni.
Il progetto dell’archeologo iniziò nell’autunno del 1917 e prevedeva uno scavo sistematico dell’intera Valle divisa in settori da esplorare in successione.
Seguirono 5 lunghi anni di insuccessi e spese gravose che fecero calare l’entusiasmo di Lord Carnarvon, e nell’estate del 1922 pensò di chiudere l’operazione. Ma Carter credeva nel suo sogno e riuscì a farsi concedere un’altra stagione, il tempo che considerava necessario per poter scavare l’ultimo settore. Qui infatti, gli scavi ripresero il 3 novembre e con grande gioia, dopo aver trovato la tomba di Ramesse VI, il secondo giorno di scavo riaffiorò una scala che conduceva ad una porta della necropoli, con i sigilli ancora intatti. Chiaro segno che ne dichiarava l’integrità.
Il 26 Novembre Howard Carter e Lord Carnarvon erano di fronte alla porta rimasta inviolata dal XIV secolo a.C. Venne fatto un foro per ispezionare all’interno e poterono appurare che il corredo funerario era integro. Il giorno seguente venne aperta la porta rivelando la maestosità del corredo compresi il sarcofago e i vasi canopi.
Prima di inviare il tutto al Cairo iniziò la catalogazione del corredo. Questa operazione richiese molti anni, e fu immortalata dai giornalisti di tutto il mondo per testimoniare la più grande scoperta archeologa del XX secolo.
Il 16 Febbraio del 1924 venne aperto il sarcofago, presenziato da Carter ma non da Lord Carnarvon (deceduto l’anno prima) che rivelò la mummia del faraone bambino. Il sarcofago era d’oro massiccio del peso di circa 110 kg, ed anche il volto del bambino era coperto da una maschera d’oro massiccio.
Gli anni successivi furono impiegati da Carter nella catalogazione degli oltre 200 reperti ritrovati e tuttora in mostra al Museo del Cairo in Egitto.
Infine si ritirò dall’archeologia e divenne un collezionista. Morì a Londra all’età di 65 anni, senza aver avuto la possibilità di esporre alla famiglia reale la sua grandiosa scoperta.

“Diedi l’ordine e nel silenzio, la pesante lastra si sollevò. La luce brillò nel sarcofago. Dalle labbra ci sfuggì un grido di meraviglia, tanto splendida era la vista che si presentò ai nostri occhi: l’effige d’oro del giovane re fanciullo.” Howard Carter, 1924.

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