Focus su uffici e data center con 10mila posti di lavoro su scala nazionale. L’espansione fisica di Google con investimenti nell’immobiliare coprirà 19 Stati degli Usa. Google lancia nuovi piani di espansione, fisica e non solo tecnologica. in America. Quest’anno investirà 7 miliardi di dollari in immobili – uffici e centri dati – da una costa all’altra degli Stati Uniti, da New York alla capitale Washington, da Chicago ad Atlanta. Crescerà anche in California, dove qualche protagonista dell’innovazione ipotizza invece esodi per costi, tasse e regolamentazioni eccessive: un miliardo di dollari è destinato alla patria di Silicon Valley. L’ampliamento genererà almeno diecimila posti di lavoro su scala nazionale. Il piano è il più recente esempio della continua marcia dei colossi hi-tech. E mostra una Corporate America che comincia a guardare oltre la pandemia per sbloccare nuove scommesse e superare gli eccessivi limiti del lavoro remoto. Anche se i 7 miliardi mobilitati sono tuttora inferiori ai 13 miliardi del 2019 e ai 10 ipotizzati l’anno scorso prima di pause da coronavirus. La società ha svelato piani di real estate che vedranno una rafforzata presenza in ben 19 stati americani. Una distribuzione di risorse che, a detta dell’azienda, evidenzia obiettivi sociali oltre che di business, in risposta all’immagine di gruppi tech spesso poco impegnati sull’equità rispetto alla loro influenza: il chief executive Sundar Pichai ha affermato che l’espansione porterà con sé “diversità razziale sul posto di lavoro e maggiori investimenti in comunità diversificate”.
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