“Sono dibattuto tra l’ansia di spiegare la verità e il non voler turbare il Santo Padre”. E’ quanto dichiara Gotti Tedeschi, dopo essere stato sfiduciato .”Il mio amore per il Papa – aggiunge – prevale anche sulla difesa della mia reputazione vilmente messa in discussione”.“Non voglio dire nulla per ora –ribadisce- perché sono ancora dibattuto tra l’ansia di spiegare la verità e non voler turbare il Santo Padre con dette spiegazioni. Il mio amore per il Papa oggi prevale su ogni altro sentimento, persino di difesa della mia reputazione che vilmente viene messa in discussione”.Ieri Ettore Gotti Tedeschi, è stato rimosso dal suo incarico di presidente dell’Istituto Opere di religione (Ior), la “banca” vaticana al cui vertice sedeva dal 2009. La sfiducia del celebre economista e banchiere, è stata votata all’unanimità dai membri dal Consiglio di Sovrintendenza dell’Istituto: una decisione ampiamente condivisa tanto che contro Gotti Tedeschi ha votato anche il rappresentante della sua stessa banca di provenienza, il Banco Santander. A motivare tale decisione, come riferisce lo board dello Ior, , sono le contestazioni su gravi carenze nella governance dell’istituto, ma da autorevoli fonti vaticane si apprende che Gotti tedeschi sarebbe anche accusato di essere uno di coloro che negli ultimi tempi avrebbe fatto filtrare all’esterno notizie riservate del Vaticano.Per il momento Tedeschi, preferisce non lasciare dichiarazioni: “Preferisco non dire nulla, altrimenti dovrei dire solo brutte parole. Abbiate pazienza”.Dal canto suo la Sala stampa vaticana dichiara che, “nel tempo, la governance dell’Istituto ha destato progressiva preoccupazione nel Consiglio e, nonostante ripetute comunicazioni in tal senso al prof. Gotti Tedeschi, presidente dell’Ior, la situazione è ulteriormente deteriorata”. Quindi, dopo una delibera, “il Board ha adottato all’unanimità un voto di sfiducia del presidente, per non avere svolto varie funzioni di primaria importanza per il suo ufficio”. Il board – recita la nota emanata dallo stesso organo dello Ior – adottando la mozione di sfiducia ha quindi “raccomandato” a Gotti Tedeschi “la cessazione del suo mandato quale Presidente e membro del Consiglio”. “Siamo rattristati per gli avvenimenti che hanno condotto al voto di sfiducia, ma considerano che quest’azione sia importante per mantenere la vitalità dell’Istituto”, hanno sottolineato i membri del Consiglio che poi hanno aggiunto: “il Consiglio adesso guarda avanti, al processo di ricerca di un nuovo ed eccellente presidente, che aiuterà l’Istituto a ripristinare efficaci ed ampie relazioni fra l’Istituto e la comunità finanziaria, basate sul mutuo rispetto di standards bancari internazionalmente accettati”. L’uscita di scena di Gotti Tedeschi sarà ratificata oggi dalla Commissione Cardinalizia di vigilanza, presieduta dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, alla quale appartiene il potere decisionale. Verrà formalizzata anche la nomina di un presidente ‘ad interim’, che sarà l’attuale vice presidente Ronaldo Hermann Schmitz, rappresentante della Deutsche Bank nel Consiglio Ior.
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