“La crisi aperta oggi dal Pdl è anche un tributo pagato alla Lega, che con il porcellum dovrà scegliere, e la posta in gioco è la Lombardia, il fortino, il luogo degli interessi”. Lo afferma la senatrice del Pd Marilena Adamo. “Se il prossimo governo a guida Bersani – prosegue – si troverà le tre regioni del nord tutte a presidenza leghista avrà i suoi problemi, mentre al centro-sud Berlusconi si prepara a mantenere il volto impresentabile della destra, designando probabilmente Storace a candidato nel Lazio. Da questo momento quindi l’anomala maggioranza che ha sostenuto il Governo tecnico non c’è più e l'unica strada sembra quella di andare il prima possibile a dare la parola agli italiani, dopo aver votato la legge di stabilità”. “Il Pd è pronto – aggiunge – le primarie hanno già permesso non solo di scegliere il candidato e di mobilitare l’elettorato intorno a persone e programmi, ma è anche il momento della massima apertura, nessuna ostentazione di autosufficienza, tanta responsabilità. I danni di questa operazione, aperta prima di votare la legge di stabilità possono essere pesanti per l'Italia e rischiano di vanificare i sacrifici fatti in questo anno”. “La diminuzione dello spread – conclude Adamo – la ripresa di credibilità internazionale, dimostrando ancora una volta che il centrodestra ha prodotto finora una classe dirigente gretta e provinciale, oggi disperata, come il morto che vuole trascinare con sè il vivo: questo i ceti più vivaci e produttivi della Lombardia non lo permetteranno: Ambrosoli guiderà la svolta democratica e civile della nostra Regione”.
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