E’ iniziata, a Palazzo Chigi, la riunione del Consiglio dei ministri nel corso del quale il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intende proporre la revoca dell’incarico di sottosegretario al leghista Armando Siri, indagato per corruzione.
La revoca – sottolineano fonti di Palazzo Chigi – avviene attraverso un decreto della Presidenza della Repubblica, su proposta del premier, di concerto con il ministro competente, in questo caso Danilo Toninelli (che ha gia’ ritirato le deleghe a Siri), sentito il Consiglio dei ministri. Il parere dei ministri non e’, quindi, vincolante, la procedura non prevede che il Consiglio dei ministri si esprima con un voto e che si vada alla cosiddetta ‘conta’. E’ comunque probabile che vi sia una discussione tra la Lega di Matteo Salvini, contrario alle dimissioni di Siri, e il M5s di Luigi Di Maio, che fino all’ultimo ha chiesto un passo indietro volontario del sottosegretario. I due partiti vanno al Consiglio dei ministri con posizioni divergenti e sostanzialmente immutate e non vi sarebbero stati contatti nelle ultime ore, stando a quanto confermato da fonti governative di entrambi i partiti. Assenti i ministri di Economia ed Esteri, Giovanni Tria e Enzo Moavero, impegnati all’estero in missione, sono presenti tutti i titolari degli altri dicasteri, sia tra le file della Lega sia in quelle M5s. Prima del Consiglio dei ministri, Matteo Salvini si e’ riunito, sempre a Palazzo Chigi, con i ministri della Lega e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti.
La distanza che si e’ venuta a creare tra le due anime del governo affiora anche da dettagli come l’arrivo nella sala del Consiglio dei Ministri: Salvini si e’ presentato alle 10,25, con la delegazione della Lega, e pochi minuti dopo e’ arrivato Luigi Di Maio.