Governo appeso a un filo: ‘Mattarella ha messo veto su Savona’

Il presidente del consiglio incaricato, Giuseppe Conte, è arrivato al Quirinale per l’incontro con il capo dello Stato, Sergio Mattarella.

Due lunghi colloqui al Quirinale per i leader di M5S e Lega, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, hanno preceduto l’arrivo al Colle del premier incaricato Giuseppe Conte. Di Maio e Salvini hanno visto il presidente Sergio Mattarella per cercare di sbloccare in extremis l’impasse sul governo giallo-verde, e in particolare sulla presenza alla guida del ministero del Tesoro di Paolo Savona. Mattarella ha visto i due leader separatamente: al Quirinale è salito prima Salvini – che poi si è diretto a Terni dove ha in programma dei comizi elettorali – e poi, alle 18 circa, Di Maio.

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Sono ore decisive per Conte la cui dead line per la nascita o meno del suo governo – fissata da Salvini e Di Maio ieri – è per questa sera. Le intenzioni del presidente del consiglio incaricato – al di là delle ultime difficoltà incontrate per la composizione della lista dei ministri – sono quelle di poter presentare la sua squadra ai mercati con giuramento e brindisi di rito già effettuati prima dell’apertura di settimana.

Sul tappeto resta ancora il nodo sul nome di Savona che il Colle continua a ritenere inopportuno e che prospetta l’ultimo colloquio tra Conte e Mattarella prima dello scioglimento della riserva, tutt’altro che rituale.

Fonti dei 5 Stelle dicono che Mattarella abbia posto il veto su Savona, l’economista indicato dalla Lega per occupare la poltrona di ministro all’Economia.

Il nodo è quello relativo alla casella del ministero dell’Economia che il leader della Lega Matteo Salvini, in accordo con Luigi Di Maio, vuole affidare a tutti i costi al professore Paolo Savona. Dal Quirinale, sebbene sollecitato, non sono filtrate reazioni ufficiali alla lunga dichiarazione diffusa dopo le 13 in cui l’economista Savona puntualizza  le sue posizioni scettiche su Euro e Unione Europea affermando di volere un’Europa diversa, più forte, ma più equa. Secondo quanto filtra dai vertici di M5S e Lega, se l’ultimo tentativo di mediazione sul ruolo di Savona da parte del premier incaricato fallisse, il rischio di tornare alle urne diventerebbe assai concreto.

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