“Noi stiamo rinnovando e rilanciando Forza Italia, con la democrazia dal basso e con un vasto cambiamento dei vertici, per essere pronti al momento in cui l’esperimento giallo-verde fallira’”. E’ la previsione-auspicio che il leader di FI, Silvio Berlusconi consegna in una intervista a La Stampa. “Forza Italia – sostiene – sta molto meglio di quello che si pensa. Giovedi’ abbiamo riunito i quadri dirigenti di tutt’Italia e ho trovato una qualita’, un entusiasmo, una voglia di combattere e di tornare a vincere, che mi hanno molto confortato. Noi siamo il futuro liberale: il presente populista-sovranista e’ rumoroso ma fragile. La scelta di Tajani, al di la’ dei suoi meriti personali, significa proprio questo: la nostra strada e’ quella dell’Europa dei popolari e dei moderati, ma non certo quella dei difensori dello status quo”.
Riguardo alla durata del Governo cioe’ se mangerà il panettone, per Berlusconi “se lo fara’, sara’ un panettone molto amaro per gli italiani. L’idea di rimettere in discussione la Tav – spiega – è una follia contro le imprese italiane, contro le regioni del Nord, contro la stessa tutela dell’ambiente. C’e’ di peggio: l’ambiguita’ del governo sta facendo rialzare la testa ai gruppuscoli violenti di eversori che in Val di Susa aggrediscono la polizia e mettono in pericolo la sicurezza dei lavoratori”. Berlusconi quindi boccia senza remore il decreto dignità chiamando ad un atto di responsabilità la Lega: “Come può permettere che si approvi un decreto dignità contro le imprese e contro il lavoro? Se questo è l’inizio, cosa succederà nella legge di stabilita’?”.
Il leader di Forza Italia poi sul profilo professionale e politico del nuovo presidente della Rai Marcello Foa, indicato da Lega e M5S, non si pronuncia. Ma sul metodo sì. Sottolineando il “carattere unilaterale” della proposta avanzata da Salvini, Berlusconi lascia intendere di non essere stato preventivamente consultato dall’alleato (ex?) su un nome che “la maggioranza – precisa – ha concordato solo al proprio interno”. Un “pessimo segnale” per il leader di Forza Italia, che sembra cosi’ preparare il terreno per un clamoroso no a Marcello Foa. “Sessantottini in ritardo”, “arroganti” e “ignoranti”. Cosi’ ha definito due giorni fa i Cinque Stelle. Si e’ pentito di aver consentito a Salvini di farci un governo insieme? “Per la verita’ non ho mai usato la parola “ignoranti”: non appartiene al mio lessico insultare gli avversari sul piano personale. Confermo che sono del tutto inadatti a governare il Paese e che le loro idee sembrano una cattiva riproposizione, con 50 anni di ritardo, della confusa ideologia del ’68: sovvertire tutto, per non combinare nulla”.