Bersani: “Siamo stati con Monti fino alla fine”. No a larghe intese

Lo scontro tra i due leader dei principali partiti continua a tenere banco e la situazione sembra assumere sempre più toni alti: nessuno vuole cedere, nonostante le aperture e gli incontri, annunciati, tra i leader del Pd e del Pdl, che stando alle fonti ci saranno, ma non si sa quando. Dal canto suo Berlusconi insiste su un governo di larghe intese, dall’altro lato il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, invece, si mantiene su posizioni di rottura e dichiara che, nel caso in cui dovesse incontrare il Cavaliere:  “A Berlusconi dirò ‘ti conosco mascherina”. “Noi leali fino all’ingenuità, abbiamo già dato”.  “A proposito di larghe intese, e governissimi, io ho vissuto la fase finale del governo Monti. Noi siamo rimasti lì”. E ancora, ha continuato Bersani: “Sono indisponibile a governissimi”. Secondo il segretario del partito democratico, infatti, la soluzioni di un governissimo, sarebbe una formula che  paralizzerebbe tutto.  E per quanto riguarda le primarie, Pier Luigi Bersani precisa: “Devo ancora pensarci”.  Il leader del Pd, intervenendo ad Agorà, su Raitre, ha risposto  anche alla domanda se sarà ancora candidato per il Pd in caso di urne anticipate a giugno: “Le primarie sono sacre. Io? Non lo so, a quelle del partito non ci sarò, a quelle per la premiership non lo so, ci devo pensare”. Lo ha detto il segretario del Pd Pierluigi Bersani. “Al congresso io non mi candiderò, vedremo chi sarà il candidato – ha continuato. “Mi auguro che ce ne sia più di uno, più di due. Spero che si componga una cosa plurale, con carte rimescolate”. “Io ci sono sempre ma non è che sono attaccato a fare sempre lo stesso mestiere – ha concluso -. Non sono preoccupato per me, io farò il filosofo…”. Bersani ribadisce che è anche disposto a fare un passo indietro se dovesse fallire il suo tentativo di governo:  “Togliamo di mezzo questa bersanite acuta, mi metto al servizio, sono a disposizione: se servo bene, altrimenti mi tolgo di mezzo”. Il segretario Democratico vede, però, spazi di manovra ridotti e si rimette al capo dello Stato: ”Finché non c’è chi può dare le carte, il prossimo capo dello Stato, facciamo chiacchiere. Questa settimana deve essere dedicata alla scelta del prossimo presidente.  Credo sia implicita in Napolitano la consapevolezza che tocca al nuovo presidente dare le carte”. Bersani si dice pronto a fare un governo per cambiare subito la legge elettorale e rivedere il Mattarellum: “Mi allontano dalla nostra proposta, ma penso che forse si può valutare una revisione del Mattarellum. Sono favorevole a una rilettura del Mattarellum con qualche particolare da correggere. Sarebbe un’ ipotesi –  dice ancora e chiede: ”Ma la destra è d’accordo a un ragionamento di questo genere? Può darsi che lo sia il Movimento Cinque Stelle, ma la destra?”

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