“La letteratura vuole che la scelta di vendere l’anima sia dettata dal perseguimento di interessi personali”. Cosi’ Luigi Di Maio, ex capo politico del Movimento 5 Stelle in un’intervista a La Stampa. “E’ vero il contrario, in questo caso. Ho chiesto maturita’ e responsabilita’ istituzionale perche’ lo dobbiamo al capo dello Stato ma soprattutto al Paese, che sta vivendo uno dei momenti piu’ drammatici della sua storia recente. C’e’ la pandemia, il Recovery in arrivo, la coesione europea da preservare, il comparto produttivo in attesa di risposte. In ballo c’e’ il futuro di tutti”.
Quindi, per Di Maio, se “il nostro sostegno a Conte e’ stato e continua ad essere forte” e’ anche “improprio mettere a confronto le due personalita’, e’ un esercizio per dividere mentre qui bisogna lavorare per unire, e’ quello che ha detto anche Conte”. Niente confronti con Draghi, pertanto, il quale “ha indubbiamente un profilo prestigioso, tra l’altro ha una prospettiva economica diversa da quella di Monti. Abbiamo detto che lo ascolteremo, e’ giusto farlo. E lo faremo partendo dai temi”. Per esempio, “dobbiamo lavorare per rendere il nostro debito pubblico sostenibile, privilegiando gli investimenti”. Quanto al possibile voto su Russeau per dare l’ok al governo Draghi: “Si e’ votato sia per il Conte I che per il Conte II, se sara’ richiesto anche questa volta, gli iscritti si esprimeranno in tempi rapidi”. Mentre sull’ipotesi governo tecnico “abbiamo ribadito piu’ volte la necessita’ di un governo politico, le regole della democrazia sono chiare, le forze politiche in Parlamento sono espressione della volonta’ popolare”, conclude Di Maio.