Il discorso del premier Mario Draghi al Senato ha ispirato un caloroso applauso da parte dell’Aula. L’ovazione si è fatta particolarmente accesa quando il premier ha detto: “Oggi l’unità non è un’opzione ma un dovere”, in nome dell'”amore per l’Italia”. Ma sono molte le voci dei politici che si sono uniti a commentare individualmente le parole del presidente del Consiglio.
Mario Draghi annuncia finalmente il proprio programma politico in Parlamento, cui chiede la fiducia. Il presidente del consiglio ha parlato in Senato, e subito ha voluto mettere i puntini sulle i. Non solo per quanto concerne il perimetro della maggioranza, ma anche sui valori che ne devono contraddistinguere l’impegno unitario. E dunque subito una stoccata per Matteo Salvini e la sua Lega di lotta e di governo, entrata nella maggioranza sulla spinta del ‘partito del Pil’ ma determinata a non ‘scoprirsi a destra’ con la Meloni all’opposizione.
Nelle scorse ore Matteo Salvini, interpellato sulle sue numerose sortite anti-euro rispetto al famoso ‘whatever it takes’ dell’allora presidente della BCE Mario Draghi, ha detto testualmente che ‘di irreversibile c’è solo la morte’. Ecco perché Draghi, nel suo primo discorso in Senato, ha voluto subito rimettere in chiaro le cose: ‘Questo governo nasce nel solco dell’appartenenza del nostro Paese, come socio fondatore, all’Unione europea, e come protagonista dell’Alleanza Atlantica, nel solco delle grandi democrazie occidentali, a difesa dei loro irrinunciabili principi e valori, sostenere questo governo significa condividere l’irreversibilità della scelta dell’euro, significa condividere la prospettiva di un’Unione Europea sempre più integrata che approderà a un bilancio pubblico comune capace di sostenere i Paesi nei periodi di recessione. Gli Stati nazionali rimangono il riferimento dei nostri cittadini, ma nelle aree definite dalla loro debolezza cedono sovranità nazionale per acquistare sovranità condivisa’. Impossibile non notare Giancarlo Giorgetti annuire decisamente, mentre Salvini non applaude.
‘Nell’appartenenza convinta al destino dell’Europa siamo ancora più italiani, ancora più vicini ai nostri territori di origine o residenza. Dobbiamo essere orgogliosi del contributo italiano alla crescita e allo sviluppo dell’Unione europea. Senza l’Italia non c’è l’Europa. Ma, fuori dall’Europa c’è meno Italia. Non c’è sovranità nella solitudine. C’è solo l’inganno di ciò che siamo, nell’oblio di ciò che siamo stati e nella negazione di quello che potremmo essere’.
Naturalmente Draghi ha affrontato in primis le tematiche legate alla pandemia: ‘Nostro dovere è combattere con ogni mezzo la pandemia e salvaguardare le vite dei cittadini: una trincea dove combattìiamo tutti insieme, il virus è nemico di tutti. E’ nel commosso ricordo di chi non c’è più che cresce il nostro impegno. Vorrei rivolgere un altro pensiero, partecipato e solidale, a tutti coloro che soffrono per la crisi economica che la pandemia ha scatenato, a coloro che lavorano nelle attività più colpite o fermate per motivi sanitari. Conosciamo le loro ragioni, siamo consci del loro enorme sacrificio e li ringraziamo. Ci impegniamo a fare di tutto perché possano tornare, nel più breve tempo possibile, nel riconoscimento dei loro diritti, alla normalità delle loro occupazioni. Il Governo farà le riforme ma affronterà anche l’emergenza. Non esiste un prima e un dopo. Siamo consci dell’insegnamento di Cavour. Le riforme compiute a tempo, invece di indebolire l’autorità, la rafforzano’. Ma nel frattempo dobbiamo occuparci di chi soffre adesso, di chi oggi perde il lavoro o è costretto a chiudere la propria attività’.
Sul fronte della campagna vaccinale Draghi ha ridimensionato le famose ‘primule’ del duo Arcuri-Boeri, strutture che dovrebbero ospitare le somministrazioni. Il presidente incaricato ha detto chiaramente che la campagna non andrà svolta in solo strutture temporanee, che peraltro non sono ancora pronte, ma che andranno sfruttate al massimo tutte le strutture pubbliche e private già esistenti.
Diversi accenni sulla composizione del governo: ‘Un esecutivo come quello che ho l’onore di presiedere, specialmente in una situazione drammatica come quella che stiamo vivendo, è semplicemente il governo del Paese. Non ha bisogno di alcun aggettivo che lo definisca. Riassume la volontà, la consapevolezza, il senso di responsabilità delle forze politiche che lo sostengono alle quali è stata chiesta una rinuncia per il bene di tutti. ‘Siamo cittadini di un Paese che ci chiede di fare tutto il possibile, senza perdere tempo, senza lesinare anche il più piccolo sforzo, per combattere la pandemia e contrastare la crisi economica. E noi oggi, politici e tecnici che formano questo nuovo esecutivo siamo tutti semplicemente cittadini italiani, onorati di servire il proprio Paese, tutti ugualmente consapevoli del compito che ci è stato affidato’.
‘Va studiata una revisione profonda dell’Irpef con il duplice obiettivo di semplificare e razionalizzare la struttura del prelievo, riducendo gradualmente il carico fiscale e preservando la progressività. Funzionale al perseguimento di questi ambiziosi obiettivi sarà anche un rinnovato e rafforzato impegno nell’azione di contrasto all’evasione fiscale’. dice il premier Mario Draghi nel discorso programmatico in Aula al Senato.
Ci impegniamo a informare i cittadini con sufficiente anticipo, per quanto compatibile con la rapida evoluzione della pandemia, di ogni cambiamento nelle regole.
Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha celebrato ancora una volta la figura di Draghi parlando ai giornalisti in Transatlantico in Senato: ‘Ha dato una visione, puoi amarla o non amarla, apprezzarla o non apprezzarla, ma ha dato una visione’. E ha fatto una previsione: il programma di Draghi potrebbe durare ‘anche più di tre anni’.
Matteo Salvini, segretario della Lega, ha condiviso su Twitter il programma illustrato da Draghi: ‘Più salute e meno tasse, più rimpatri e meno burocrazia, più cantieri e meno sprechi, responsabilità e rispetto nei confronti delle future generazioni, orgoglio di essere italiani. Ottimo punto di partenza, nel nome di efficienza, trasparenza e cambiamento. La Lega c’è!’.
Anche Nicola Zingaretti, segretario del Pd, ha scritto su Twitter: ‘Bene il presidente Draghi. Dalle sue parole una conferma: l’Italia è in buone mani. Il Pd farà la sua parte in questa sfida’.
Il ministro Renato Brunetta della Pubblica amministrazione, rivolgendosi ai giornalisti in Senato, ha detto: ‘Ho ritrovato grande Draghi, siamo fortunati. Un ottimo discorso, ossuto, essenziale, come quelli che faceva in Bankitalia e in Bce, ma qua in Parlamento ha una valenza straordinaria, senza retorica o captatio benevolentiae’.
Anche la ministra per il Sud, Mara Carfagna, ha commentato su Facebook le parole del premier: ‘Lo sguardo rivolto al futuro, l’attenzione alle nuove generazioni, alle necessarie riforme per modernizzare il Paese, alla parità fra i sessi come questione strutturale: l’intervento del presidente Draghi è stato molto emozionante e sento tutta la responsabilità per il lavoro che ci attende’.
La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, che fin dall’inizio si è opposta al governo Draghi, ha ribadito su Twitter la propria posizione: ‘Dopo aver ascoltato da Draghi un intervento di generica visione politica, che evita però di calarsi nelle scelte concrete da effettuare, confermiamo il nostro no a questo Governo. Non si può chiedere agli italiani un supplemento di fiducia al buio. Entreremo nel merito delle singole questioni evidenziate da Draghi durante il dibattito in Aula, e valuteremo i singoli provvedimenti che saranno votati, senza ‘cessioni di sovranità’ che non ci appartengono’.
La ministra agli Affari regionali Mariastella Gelmini ha ribadito le parole di Draghi su Twitter: ‘Oggi l’unità non è un’opzione, l’unità è un dovere. Ma è un dovere guidato da ciò che son certo ci unisce tutti: l’amore per l’Italia’”.
Laconica la senatrice di Italia Viva ed ex ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova, che su Twitter ha scritto: ‘Grazie presidente’.