Adolfo Urso, il ministro delle Imprese dell’attuale governo, torna prepotentemente a parlare del bando alla vendita di motori benzina o diesel in Europa dall’anno 2035.
Ciò avviene attraverso un’intervista a La Stampa, il ministro del Mimit sostiene la posizione del Governo sulla difficile transizione dei veicoli: no al 100% elettrico, sì anche ad altre possibili soluzioni tra cui carburanti sintetici e idrogeno. Spiega a La Stampa: “l’elettricità non è una religione, ma una tecnologia”. Aggiunge “dobbiamo avere un approccio neutrale su quella da usare”.
Il Governo punta alla clausola di revisione al 2026, proprio quando in sede dell’UE si dovrà tirare il risultato sui progressi di sostenibilità fatti da e-fuels e biocarburanti. Se questi sistemi di alimentazione daranno gli effetti sperati, ci sarà una rivisitazione del Fit for 55.
Sempre a La Stampa, il ministro Urso afferma: “Sarà una tappa decisiva. Per noi dovrà essere di svolta. Peraltro in quella data avremo una nuova Commissione Ue e un nuovo Europarlamento, che saranno decisi anche dai lavoratori italiani. Ci prepariamo sin d’ora con le giuste alleanze, perché sappiamo di essere dalla parte della ragione”.
Aggiunge il suo pensiero sul bando alle vetture a benzina e diesel: “frutto di una visione miope, ancora ideologica, che prescinde dalla realtà, come se nulla fosse accaduto nel frattempo”. Conclude parlando della paura di legarsi troppo alla Cina dopo l’embargo alla Russia.