Quello che è stato discusso nel Consiglio dei Ministri di venerdì us è un programma per la cui realizzazione occorre e forse non basta un’intera legislatura. E’ immaginabile che nei pochi mesi rimasti prima che si vada alle urne si proceda alla riforma del Fisco, della Giustizia, alla riorganizzazione delle autonomie locali, alle privatizzazioni, alla vendita del patrimonio dello Stato (ma chi acquista non si sa), al taglio dei rami secchi della Pubblica Amministrazione, ad attrarre capitale estero in Italia, a creare uno Stato nuovo che si basi sulla meritocrazia, a finanziare con 5miliardi di euro nuove infrastrutture, a promuovere politiche per i giovani (di cui tanto si è parlato durante lo svolgimento della seduta fiume)? Il Governo non può ignorare che le riforme prospettate qualora fossero approvate dal Parlamento in modo repentino (ma parlando dell’Italia nessuno ci crede compreso il Governo), la loro attuazione richiederebbe tempi lunghi ed un’efficiente collaborazione dell’apparato amministrativo dello Stato, che venendo toccato nei suoi privilegi e nelle sue rendite di posizione, sempre ad esso regalate dalla politica e mai conquistate sul campo, frapporrebbe migliaia di ostacoli, aiutato in ciò dalle varie lobby occulte e corporazioni intenti tutti alla conservazione dello status quo. E’ sotto gli occhi di tutti che le principali riforme volute da questo Governo ed approvate dal Parlamento sono ancora lontane dall’essere attuate, perchè mancano dei regolamenti di attuazione. Ma chi deve procedere al varo dei regolamenti? L’apparato amministrativo di cui innanzi. Solo 40 regolamenti varati su 390 attesi. E’ semplicemente vergognoso e ridicolo. Adesso sembra che per ovviare il Governo abbia dato incarico ad una task force con a capo il sottosegretario Catricalà che dovrebbe procedere immediatamente al varo dei regolamenti mancanti. Ed alla luce di quanto accaduto l’ambizione e le speranze del Governo Monti sarebbero quelle di procedere in pochi mesi al varo di riforme che per la loro attuazione nel nostro Paese,a voler essere ottimisti richiederebbe un’intera legislatura. Il sospetto è che tutto questo dinamismo del Governo in pieno Agosto risponda a logiche diverse ed a ragioni di strategie politiche ben precise. E’ innegabile infatti che il risultato del Cdm di venerdì appaia più come il varo di un programma elettorale che un programma serio di riforme. Anche perchè alcuni ministri dell’attuale esecutivo studiano già da politici offrendosi a questo o a quel Partito o addirittura studiano la costituzione di nuove forze politiche in vista delle prossime elezioni. A questo punto sarebbe meglio che il Governo ponesse la sua attenzione (stante il perdurare della crisi economica e finanziaria) su tre punti fondamentali che aiutino il Paese ad uscire dalla recessione economica in cui si trova e nel contempo si eviti di illudere la gente con facili promesse, perchè sta per arrivare un autunno caldo ed incandescente e le distrazioni di Agosto sono ormai alle spalle.
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