Esponenti politici di primo piano nel governo e legislatura che duri fino al 2013. Iniziano a filtrare le prime indiscrezioni dalle consultazioni che il presidente del consiglio incaricato sta tenendo con i gruppi parlamentari. Un cambio di strategia radicale, se confermato, che manderebbe in soffitta un “governo tecnico” e obbligherebbe i partiti a rivedere i propri piani. Unica certezza i provvedimenti: saranno duri e il professore non farà sconti a nessuno. Il Pdl, in attesa di incontrare ufficialmente domani il senatore a vita, per bocca del capogruppo alla Camera, Fabrizio Cicchitto, avverte che il partito non darà “nessun consenso al buio”. Altro paletto è stato posto da Matteoli: “il governo Monti nascerà solo se ci saranno le garanzie chieste dall’Ufficio di Presidenza del Pdl”. L’alternativa, per l’ex An, sono le elezioni. “Se le garanzie avanzate dal Pdl scaturite da una sintesi politica fossero misconosciute, il ricorso alle urne, che in democrazia non è mai una jattura, sarebbe l’unica opzione possibile”, conclude Matteoli.
Di Pietro. Con referendum si va al voto. “Non c’è nessuna preclusione ma il nostro voto è condizionato alla valutazione di squadra e programma”. Antonio Di Pietro conferma il suo sì condizionato a Mario Monti. Ma per leader dell’Idv, se dovesse passare il referendum sulla legge elettorale ci sarebbe un “dovere morale e costituzionale che impone di ridare la parola agli elettori anche se con un governo Monti in carica”.
Napolitano: Massima Coesione. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, all’Accademia dei Lincei, chiede alle forze politiche di “realizzare la massima coesione per permettere all’Italia di essere protagonista come lo è stata in passato”. Una rinnovata unità che, per il capo dello Stato, “che purtroppo negli ultimi tempi è mancata”.
Cicchitto. Nessun consenso al buio. Il Pdl avrà un atteggiamento costruttivo nei confronti di Monti “a condizione che ci si confronti su una proposta programmatica e sulla struttura del Governo. Nessuno può pensare a consensi al buio anche perché noi dovremo portare una precisa proposta all’Ufficio di Presidenza”. E’ questa la linea del Pdl, spiegata da Fabrizio Cicchitto. “Berlusconi – sottolinea il capogruppo del Pdl alla Camera – non è stato sfiduciato dal Parlamento: ha fatto un passo indietro con grande senso di responsabilità perché, anche per la secessione di alcuni deputati, si era creata una situazione di stallo alla Camera, mentre invece per un verso la Ue per altro la finanza internazionale chiedono governi con maggioranze ampie e stabili per fare manovre economiche molto incisive”.
Pionati. Monti vuole il 2013. Il segretario dell’Adc Francesco Pionati, al termine dell’incontro con il premier incaricato Mario Monti spiega che il professore “ci ha detto che non avrebbe mai accettato nessun incarico a termine e che il suo governo guarda alla scadenza naturale della legislatura”.
Antonione. Il prof vuole ministri politici. Mario Monti vuole una “rappresentanza politica ai massimi livelli” del governo il che significa anche a livello di ministri. Lo ha detto Roberto Antonione, del gruppo dei Liberali per l’Italia, al termine del colloquio con il presidente del Consiglio incaricato. L’ex deputato del Pdl ha spiegato che questo è il desiderio del presidente del consiglio incaricato. “A lui farebbe piacere che ci fossero politici anche a livello di ministri oltre che di sottosegretari”. Antonione conferma che il professore bocconiano “ha detto chiaramente che vuole una rappresentanza politica ai massimi livelli nel governo; e quando gli abbiamo chiesto se intendesse a livello di ministri lui ha risposto di sì”. E si parla di ministri rappresentativi dei principali partiti.
Moffa. Provvedimenti impopolari. Il professore Monti “ha detto che forse ci sarà qualche problema per i provvedimenti impopolari” necessari per far uscire l’Italia dalla Crisi. L’ha riferito Silvano Moffa, di Popolo e Territorio, al termine delle consultazione con il presidente del Consiglio Mario Monti a palazzo Giustiniani.
Bossi: Non appoggio Monti. La Lega resta all’opposizione e valuterà i singoli provvedimenti valutazione sui singoli provvedimenti. Questa la posizione del Carroccio, che il leader Umberto Bossi ha espresso al premier incaricato, Mario Monti, in un colloquio telefonico. Nel “cordiale e collaborativo colloquio telefonico”, si legge, il segretario della Lega Nord ha confermato la linea politica già espressa al presidente della Repubblica, che prevede “l`indisponibilità della Lega Nord a votare la fiducia al futuro Governo e la disponibilità a valutare caso per caso i singoli provvedimenti proposti”. Bossi e Monti si incontreranno personalmente dopo l`espressione della fiducia da parte del Parlamento.
Barroso. Fiducia in Monti. “Sono certo che Lei saprà affrontare con successo le difficoltà economica che l’Italia attraversa in questo momento, affinché il paese possa al più presto tornare ad essere il grande protagonista dell’Europa comunitaria che è sempre stata nel passato”. Così Josè Manuel Barroso, presidente della Commissione Europa, in una lettera inviata a Mario Monti.
Camusso: serve la patrimoniale. La leader della Cigl Susanna Camusso anticipa una parte delle richieste che avanzerà, nell’incontro fissato per domani pomeriggio, al presidente Monti. “Le ricette finora presentate non sono utili e ascolteremo cosa ci dirà. L’Italia ha bisogno di un’altra politica economica che si basi sull’equità sociale e bisogna partire dalla redistribuzione fiscale, da una patrimoniale sulle grandi ricchezze”. Ma subito dopo “l’emergenza si deve tornare al voto”, per la Camusso.
Marcegaglia: Ora fare riforme. “I partiti pensino soprattutto al bene del Paese, quindi si abbassino i toni”. E’ questo l’invito alla classe politica italiana di Emma Marcegaglia. Il presidente di Confindustria, parlando dell’incarico a Mario Monti, aggiungendo che “é molto importante che questo governo nasca presto e metta mano alle riforme fondamentali per tornare a crescere”.
Casini: forse politici in Governo. Il segretario dell’Udc ipotizza la presenza di politici nel nuovo esecutivo di Mario Monti ma a condizione che “non siano parlamentari in carica”. Pier Ferdinando Casini, intervistato nel corso di ‘Mattino 5’ apre a Gianni Letta. “Sono uno di quelli che più lo stima. Ha dimostrato di essere anche in questa vicenda un grande servitore dello Stato”.
Fini. Fiducia entro venerdì. Il presidente della Camera dei Deputati prevede che il nuovo governo Monti “entro venerdì riceverà la fiducia di entrambi i rami del Parlamento”. Per Fini, ospite di 60 minuti su Gr Parlamento, l’economista bocconiano “ha ben chiaro che occorre affrontare con le parti politiche i nodi non solo della composizione del governo, che mi sembrano i più facili, ma anche quelli programmatici”. E conferma che saranno “consultazioni serie” che “dimostrano come fosse troppa fantasia quella di chi diceva che era tutto già scritto”.