E’ scontro aperto tra il Pd e l’Italia dei Valori dopo la scelta di Antonio Di Pietro di non dare il via libera ad un esecutivo tecnico guidato da Mario Monti. Bersani ci sta provando in tutti i modi a recuperare l’ex magistrato e portarlo a sostenere l’esecutivo guidato dal neo senatore a vita. “Ripensaci e appoggia il governo Monti”, è il disperato appello del segretario Pd al leader dell’Idv. “Ci sono passaggi dove ognuno si prende le sue responsabilità. Spero che Di Pietro possa ripensarci e ribaltare la situazione. Ma in ogni caso viene prima l’Italia, poi le alleanze e le politiche”. E se non siamo alla rottura dell’alleanza elettorale siglata, con una stretta di mano, a Vasto, poco ci manca. Ancora più esplicita è la presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro. “Se Idv dirà no al governo Monti ci saranno conseguenze sull’alleanza con il Pd”. E spiega ai microfoni di Sky Tg24. “Questo è un momento in cui le forze politiche devono superare un esame, quello dell’attaccamento al paese. Se dovessimo guardare agli interessi di partito lo scenario sarebbe diverso, se dobbiamo guardare all’Italia credo non ci altra strada che il governo di larghe intese”. Insomma, “se Di Pietro ritiene di non dovere onorare questo vincolo di responsabilità, lo faccia. Ma sappia anche che questa posizione non è senza conseguenze per le alleanze che poi dovranno stipularsi al momento di andare al voto”. Più chiara di così non poteva essere la Finocchiaro. Ma dall’Idv non ci stanno a passare come quelli che pensano solo al ritorno elettorale e che non tengono “a cuore” gli interessi del Paese. La replica è affidata ad una nota di Leoluca Orlando che parla di un attacco, quello del Pd, “segno di imbarazzo politico”. “Non replichiamo, per senso di responsabilità, a quanti nel Pd rivolgono attacchi nei nostri riguardi, segno soltanto d’imbarazzo nei confronti di una scelta che, se dovesse essere quella che temiamo, sarà difficile spiegare agli elettori”. Secondo l’Idv per i prossimi “diciotto mesi si realizzerà una sospensione della politica e si assisterà al giuramento, al Quirinale, di ministri del Pd e di ministri del governo Berlusconi. Chiamare tecnico o d’emergenza un tale governo e’ un’offesa all’intelligenza delle persone”. Insomma il partito di Tonino Di Pietro si dice contrario a “un Berlusconi al governo direttamente o per interposta persona tramite Gianni Letta”, e conclude l’esponente dipietrista “siamo anche contrari alla macelleria sociale e preferiamo che si colpiscano gli evasori fiscali, le rendite finanziarie parassitarie e che si abbattano i privilegi di casta, fissando una data certa per le nuove elezioni”.
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