Atteso per oggi il primo consiglio dei ministri del governo Conte dove tra l’altro dovrebbe essere ratificato il trasferimento della delega al Turismo dal ministero della Cultura a quello dell’Agricoltura. Il governo, di fatto, sarà al massimo dell’operatività solo la settimana prossima quando il premier tornerà dal G7 del Canada e sarà chiamato a sciogliere l’intricato rebus su viceministri e sottosegretari. Tra i dossier più caldi, inoltre, c’è certamente quello delle pensioni. Ci sono poi le nomine di Cdp: idea del M5S resta quella di trasformare la Cassa depositi e prestiti in una sorta di nuova Iri ma non in una Banca d’investimenti.
Il governo , di fatto, sarà al massimo dell’operatività solo la settimana prossima quando il premier tornerà dal G7 del Canada. E saranno giorni caldissimi perché, al di là delle misure d’esordio da mettere in campo, Conte sarà chiamato a sciogliere l’intricatissimo rebus sulla squadra di viceministri e sottosegretari, dove sia la corsa all’interno di M5S e Lega sia quella tra i due partiti di governo è in pieno svolgimento. Tra i dossier più caldi, al momento, c’è certamente quello delle pensioni, tema sul quale, relativamente alla Fornero, Conte è stato non a caso molto cauto. Lo schema è quello della Quota 100 (o quota 41) che però, con il ricalcolo contenuto nello schema della Lega – con il contributivo – includerebbe una leggera flessione nell’assegno finale.
Sul tema, in queste ore si sono ricorsi dei rumors su un carteggio tra i due vice premier Matteo Salvini e Luigi Di Maio anche se, il leader della Lega, smentisce seccamente. Il nodo, tuttavia, c’è, anche perché se M5S e Lega hanno lo stesso obiettivo e la via come arrivarci a cambiare, con i pentastellati che insistono sulla pensione di cittadinanza (per quelle minime) e sull’opzione donna. Sul tema, chiaramente, Conte nella sua replica alla Camera non si è soffermato ribadendo, in via generica, i principi di metodo e di contenuti che guideranno il governo. Un Esecutivo che, entro il 16 giugno, sarà chiamato ad occuparsi anche delle nomine di Cdp. L’idea del M5S resta quella di trasformare la Cassa depositi e prestiti in una sorta di nuova Iri ma non in una Banca d’investimenti, visto che in quest’ultimo caso l’ente cadrebbe sotto l’egida della Bce. Per la guida di Cdp, tramontato il nome di Flavio Valeri, in pole, in questi giorni, c’è Massimo Sarmi, proposto dalla Lega e sul quale il Movimento potrebbe convincersi.
Il fine settimana servirà a M5S e Lega per fare il punto anche sul ‘sottogoverno’ secondo uno schema studiato ad hoc per fare in modo che un partito possa controllare le mosse dell’altro. Ma la partita è tutt’altro che chiusa. Sulla delega alle Tlc, che Di Maio vorrebbe tenere per se, è braccio di ferro tra M5S e Lega, mentre il trasferimento della delega al Turismo dal ministero della Cultura a quello dell’Agricoltura dovrebbe essere ratificata nel Cdm di oggi. Ma i malumori restano. ‘Andrà alle Politiche Agricole’, assicura il leghista Gian Marco Centinaio laddove il titolare M5S della Cultura, Alberto Bonisoli, frena”: “è una cosa su cui si è ragionato”. Tra i nomi in pole figurano, con buona certezza, Laura Castelli e Stefano Buffagni come vice ministra e sottosegretario al Mef anche se il secondo potrebbe anche finire al Mise.
Ai Trasporti a fare da vice a Danilo Toninelli dovrebbe essere il leghista Edoardo Rixi. Stefano Candiani e Nicola Molteni, altri due big del Carroccio, sono in piena corsa, direzione Viminale e Giustizia. Il M5S vorrebbe anche la delega all’Editoria, per cui propone il senatore Primo Di Nicola. La partita è lunga e si risolverà almeno a metà della prossima settimana. Poi, si passerà alla composizione delle commissioni. Con uno scontro interno già in atto, questa volta in FI: quello tra Paolo Romani e Renato Brunetta per la presidenza della Vigilanza Rai.