Dopo aver incassato l’ok del Senato con 171 sì, arriva anche il via libera della Camera: il governo Conte ottiene la fiducia con 350 sì contro 236 no; 35 gli astenuti. I presenti erano 621, 586 i votanti, la maggioranza era a 294. Il dibattito in Aula si è a Montecitorio, dove ieri il premier ha depositato il suo discorso già pronunciato a Palazzo Madama. Intorno alle 15,45 il presidente del Consiglio ha preso la parola per la replica. Un intervento movimentato, interrotto dalla bagarre in aula scoppiata, specialmente tra i banchi del Pd, quando ha citato il conflitto di interessi. Ma non è stato l’unico scontro: nel pomeriggio Graziano Delrio ha attaccato duramente il presidente del Consiglio: tra le accuse quella di non aver ricordato il nome del fratello del presidente Mattarella, Piersanti, ucciso in un agguato di mafia nel 1980.
Conte ha esordito ringraziando il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, tra l’applauso bipartisan dell’Aula. Una delle cose che più mi ha addolorato nei giorni scorsi – ha spiegato – è stato l’attacco sui social alla memoria di un suo congiunto e questa è una cosa che mi è dispiaciuta. Tra i nuovi punti toccati, rispetto al discorso a Palazzo Madama, quello sulla green economy: ‘Sul fronte dell’ambiente ho ricevuto critiche ingiuste: ci sarà forte attenzione su questo argomento. La green economy non è per noi solo uno slogan, ma il futuro per i nostri figli: faremo di tutto per orientare il nostro Paese in questa direzione’. Poi il nodo infrastrutture: ‘Veniamo contestati perchè si dice che questo governo non sarebbe sensibile anzi contrario alle infrastrutture. Noi diciamo altro e lo rivendichiamo: vogliamo operare una valutazione costi-benefeci’. Il premier ha precisato: ‘Le infrastrutture sono un passaggio fondamentale nella politica di crescita, non ci sottrarremo agli investimenti in infrastrutture. Io sono del Sud, in Puglia vi ricorderete la tragedia ferroviaria che è avvenuta: pensare che non c’è una adeguata rete ferroviaria non mi lascia assolutamente indifferente. Conte rivendica poi il ruolo centrale del Sud: ‘Avere un ministro per il sud è stato un gesto di grande attenzione, sorveglierà tutte le attività dedite a favorire lo sviluppo del Mezzogiorno’.
A proposito del reddito di cittadinanza chiarisce: ‘Non è stato e non sarà da noi concepito come misura assistenziale’. Mentre sul fronte banche spiega: ‘Stiamo valutando la differenziazione tra le banche di credito e quelle di investimento più votate alla speculazione’. Al centro del discorso, tra i punti toccati, il contrasto alle mafie e quello alla corruzione. Con un’attenzione particolare al ruolo dell’Anac: ‘Ho lanciato ieri una idea e la ribadisco: cercheremo di valutare bene il ruolo dell’Anac, che non va depotenziata, ma in questo momento non abbiamo dall’Anac i risultati che ci attendevamo. Possiamo valorizzarla ma in una prospettiva di prevenzione, rafforzando la fase del pre-contenzioso’. Parla poi del debito italiano e della necessità di ridurlo progressivamente: ‘Siamo per negoziare a livello europeo. Ci siederemo a quei tavoli volendo esprimere un indirizzo politico, ci auguriamo con la fermezza e la risolutezza necessarie di essere ascoltati dai nostri partner’.
E’ scoppiata la bagarre in Aula quando il premier ha toccato il tema del conflitto di interessi. Cercheremo di riprendere in mano questa questione, lo faremo al più presto, ha detto Conte, definendo il tema ìuna questione tormentata’. Interrotto da alcuni deputati, il presidente del Consiglio ha replicato: ‘I vostri interventi volti a interrompermi dimostrano che ciascuno ha il suo conflitto o pensa di avere il proprio conflitto…’. Da qui le proteste dei partiti dell’opposizione. E’ soprattutto il Pd ad attaccare. E il premier risponde: ‘Non sto accusando nessuno. Il conflitto d’interesse è negli interstizi della società a qualsiasi livello, anche a livello delle amministrazioni di condominio. Cercheremo di introdurre una disciplina più rigorosa a tutti i livelli’.