Oltre ai malumori per rialzo del costo carburante la sinistra fa montare la polemica per un video di tre anni fa in cui Giorgia Meloni dice di voler abolire le accise. A questa polemica Meloni risponde con un video: “Punto primo. Gira da più parti un video del 2019 nel quale io facendo benzina con la mia auto parlavo della necessità di tagliare le accise sulla benzina. Ovviamente, non avendo il governo deciso di modificare la norma del precedente governo che prevedeva che il taglio delle accise sarebbe terminato alla fine di quest’anno, si è detto ‘ah, la Meloni è incoerente perché in campagna elettorale vi promette delle cose e poi al Governo ne fa altre’. Ecco, siccome io sono una persona abbastanza seria, non è un caso che quel video sia del 2019 e non dell’ultima campagna elettorale perché intendiamoci, sono ancora convinta che sia un’ottima cosa tagliare le accise sulla benzina, però bisogna fare i conti con la realtà con cui ci si misura. Non sfuggirà a chi non ha pregiudizi che dal 2019 ad oggi il mondo intorno a noi è cambiato e, purtroppo, noi stiamo affrontando una situazione emergenziale su diversi fronti che ci impone di fare alcune scelte. Quindi io non ho promesso che avrei tagliato le accise in questa campagna elettorale perché sapevo qual è la situazione davanti alla quale mi sarei trovata. Detto ciò, sono fortemente speranzosa che prima o poi riusciremo a fare un taglio strutturale, e non temporaneo, delle accise, ma quello necessita una situazione diversa da quella che stiamo affrontando e soprattutto necessita di rimettere in moto la crescita economica di questa nazione”.
Nel corso del Consiglio dei Ministri che si è svolto il 10 gennaio scorso, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti e del Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, è stato approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di trasparenza dei prezzi dei carburanti e di rafforzamento dei poteri di controllo e sanzionatori del Garante prezzi. In particolare il decreto stabilisce che:
Nel periodo gennaio-marzo 2023, il valore dei buoni benzina ceduti dai datori di lavoro privati ai lavoratori dipendenti, nel limite di euro 200 per lavoratore, non concorre alla formazione del reddito da lavoro dipendente;
Diventa giornaliero l’obbligo per gli esercenti l’attività di vendita al pubblico di carburante per autotrazione per uso civile di comunicare il prezzo di vendita Il Ministero delle imprese calcola e pubblica il prezzo medio giornaliero nazionale: tale prezzo deve essere esposto, con specifica evidenza, da parte degli esercenti insieme al prezzo da essi praticato;
Sono rafforzate le sanzioni amministrative in caso di violazione, da parte degli esercenti, degli obblighi di comunicazione e pubblicità dei prezzi. In caso di recidiva, la sanzione può giungere alla sospensione dell’attività per un periodo da sette a novanta giorni;
Sono rafforzati i collegamenti tra il Garante prezzi e l’Antitrust, per sorvegliare e reprimere sul nascere condotte speculative. Allo stesso fine, si irrobustisce la collaborazione tra Garante e Guardia di Finanza;
È istituita una Commissione di allerta rapida per la sorveglianza dei prezzi finalizzata ad analizzare, nel confronto con le parti, le ragioni dei turbamenti e definire le iniziative di intervento.
Il programma di FDI e la sterilizzazione delle imposte su energia e carburanti
Le opposizioni hanno estrapolato un punto del programma di Fratelli d’Italia del 2022 sostenendo che Giorgia Meloni dice il falso quando sostiene che il taglio delle accise non è stato messo nel programma di Fratelli d’Italia. Si tratta di una mistificazione di bassissimo livello che, più che screditare Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia, mette in luce tutta l’ignoranza di porta avanti questa tesi. Andiamo a vedere cosa c’è scritto nel programma:
Con “sterilizzazione delle entrate dello Stato” si intende che le entrate dello Stato non devono aumentare se il prezzo dell’energia e dei carburanti aumenta, cosa totalmente differente dal “taglio delle accise”. Sterilizzare significa non far proliferare, non far crescere le imposte, riducendo iva e accise. La ratio è semplice ed è stata spiegata più volte nei mesi passati da Giorgia Meloni: lo Stato non deve trarre ulteriore vantaggio sul prelievo dall’aumento dei prezzi, se aumenta il costo del carburante non devono aumentare le imposte (iva e accise). Ovvero, devono essere sterilizzate. Chi sostiene che in campagna elettorale Fratelli d’Italia abbia parlato di “taglio delle accise” sta dicendo un’enorme bugia, facilmente riscontrabile da tutti gli interventi di Giorgia Meloni fatti nelle piazze italiane nella scorsa estate: nessuno troverà mai quanto sta sostenendo la sinistra. Il costo dei carburanti non è aumentato, è diminuito. Ed è per questo che non c’è stata la “sterilizzazione”.
Questo demolisce la vergognosa campagna mistificatoria di un’opposizione che non sa più di cosa parlare per continuare ad esistere.