“I sondaggi non li guardo, contano quelli che faccio in piazza o entrando nei negozi”. Lo dice il ministro dell’Interno e segretario della Lega, in un’intervista a ‘La Stampa’, rispondendo a una domanda sull’ascesa del suo partito e se c’è la volontà di capitalizzare l’aumento dei consensi con un ritorno anticipato alle urne.
Commentando i rilevamenti che spiegano come il 58% degli elettori del Carroccio vorrebbe crisi e nuove elezioni, il vicepremier replica: “Aprile, maggio, giugno, luglio: sono quattro mesi di beghe, polemiche, attacchi da parte di tutti, Toninelli, Bonafede, Di Battista, Di Maio, la Lezzi. Io sono stufo, e vabbé, ma inizia a stufarsi anche la gente”. Ma “la spina si stacca se si litiga soltanto. Noi facciamo anche delle cose e delle cose buone. Però confesso che faccio sempre più fatica. Se gli attacchi vengono dalla sinistra, fa parte del gioco. Se arrivano dagli alleati, è grave”.