E’ in salita la strada che porta alla conclusione dell’accordo di governo tra M5s e Lega. Un incontro tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini si è concluso con un nulla di fatto sulla figura da proporre per il premier e un nuovo vertice si terrà oggi a Milano.
Il leader di M5s ha detto che passi avanti sono stati fatti sul programma, ma è emersa una divergenza su uno dei temi caldi che dovrà affrontare il nuovo governo, l’Ilva. Il capo politico insiste sulla premiership a lui stesso o a un esponente del Movimento. Come si capisce bene dopo un incontro a sorpresa con Giorgia Meloni che in serata riferisce che Di Maio gli avrebbe chiesto un parere favorevole a un Governo da lui guidato. Aggiungendo che Fratelli d’Italia gli avrebbe risposto un secco no.
A far fibrillare ultimamente l’atmosfera ci ha pensato poi Silvio Berlusconi da Milano. Pur premettendo di non considerarsi tradito da Salvini è stato tranchant sul governo: ‘Speriamo che questi due non vadano avanti perché mettono la patrimoniale’. E’ basta la parola patrimoniale per scatenare il caos al punto che in serata il Cavaliere è stato costretto a smentire: ‘la frase non è stata mai pronunciata’, ha precisato il suo staff.
In serata vertice a Roma tra Luigi Di Maio, Beppe Grillo e Davide Casaleggio. Di ritorno da New York Beppe Grillo sceglie di fermarsi a Roma nel momento piu’ delicato della trattativa tra M5S e Lega per il governo. E il Garante del Movimento convoca un vertice, a cena all’hotel Forum, con Davide Casaleggio e Luigi Di Maio. Poche, pochissime parole ai cronisti, ai quali ribadisce, comunque, come la sua presenza nel M5S sia tutt’altro che sbiadita. ‘Io fuori? Ma state scherzando?’, afferma prima di entrare al Forum, dove, tra i presenti alla cena c’è anche Enrica Sabatini, tra i membri del direttivo dell’associazione Rousseau.
Il vertice dura poco meno di un’ora, prima che Di Maio lasci l’albergo. Atmosfera ‘tranquilli’, spiegano dal Movimento, sebbene nel giorno piu’ buio del dialogo M5S-Lega.
‘Stiamo trovando altre convergenze, l’incontro è stato positivo’, ha detto Di Maio dopo il vertice con Salvini spiegando che domani, a Milano, si terrà un nuovo incontro per arrivare alla firma del contratto di un governo di cambiamento. Non si è parlato del nome del presidente del Consiglio, ha detto ancora il leader del M5S. Stiamo facendo notevoli passi avanti con il programma di governo, stiamo trovando ampie convergenze su reddito di cittadinanza, ha spiegato, flat tax, legge Fornero, sulla questione che riguarda la lotta al business dell’immigrazione, del conflitto di interessi.
Speriamo di chiudere il prima possibile, perché se non si chiude si torna al voto, oggi noi conosciamo la situazione dell’Ue, sappiamo che ci sono delle cose che vanno fatte, ha detto Di Maio rispondendo ad una domanda sulle dichiarazioni del presidente del Parlamento Ue Antonio Tajani, ci sono anche nell’ambito del bilancio europeo delle pretese che l’Italia deve portare avanti, sul fondo sociale europeo, sui finanziamenti che devono arrivare, c’è tanto da fare e chi vede questa ipotesi come una minaccia per Ue forse vede una minaccia per la sua poltrona.
Il fatto di chiedere ai nostri iscritti un parere sul contratto di governo significa proprio dover fare un buon contratto di governo, ha detto Di Maio a chi gli chiede se con il ‘no’ degli iscritti al M5S nel voto online l’accordo con la Lega salterebbe. La mia garanzia sta nel fatto che faremo un buon lavoro per soddisfare quello che gli italiani si aspettano da un governo di questa portata, spiega. Davide Casaleggio ha detto che l’eventuale contratto di governo che sarà sottoscritto da M5s e Lega sarà posto ai voti sulla piattaforma Rousseau.
E Luigi Di Maio ha incontrato per circa un’ora nel pomeriggio la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Con Giorgia Meloni, ha detto Di Maio, ho avuto un incontro cortese, le ho spiegato perché Fdi non può stare nel contratto di governo tra M5S e Lega. “
Ho ricevuto oggi, su sua richiesta, è invece la versione della Meloni: ‘Luigi Di Maio. Nel corso dell’incontro ha chiesto il sostegno di Fdi ad una premiership sua o di un altro esponente del M5S in cambio di un via libera a un nostro ingresso nel governo. Ho ribadito al leader pentastellato che FdI – che non ha avanzato alcuna richiesta di ingresso nel nuovo esecutivo – non potrebbe mai far parte di un governo a guida grillina. La risposta è che in questo caso lui avrebbe posto un veto sulla nostra presenza perché ‘troppo di destra’. Alcuni di Fdi avevano dato disponibilità al sostegno esterno, da qui Luigi Di Maio ha chiesto l’incontro con Giorgia Meloni.
E’ una ‘follia’ la versione secondo cui Di Maio avrebbe chiesto sostegno alla sua premiership. Cosi’, all’Ansa fonti del M5S secondo cui Di Maio avrebbe detto che con Fdi al governo sarebbe un esecutivo ‘troppo a destra’, da bilanciare, a quel punto, con una premiership del M5S.
Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, non si sente tradito dall’alleato della Lega, Matteo Salvini, per il tentativo di formare un nuovo governo con Luigi Di Maio, capo politico del Movimento 5 Stelle. ‘No, no’, ha risposto Berlusconi ai cronisti che gli hanno chiesto se si sente tradito da Salvini, mentre usciva dal Palazzo della Permanente dove ha visitato la mostra mercato degli antiquari.