La cancelliera tedesca Angela Merkel ha inviato, attraverso i giornali italiani, un messaggio chiaro e forte al governo: ‘L’Italia utilizzi tutte le risorse Ue’. Il premier ha ribattuto che decide lui col suo governo. Il ‘Corriere della sera’ ha titolato su questo: ‘Il gelo Merkel-Conte’. Il sottotitolo spiegava: ‘La cancelliera invita l’Italia a pensare al Mes. La replica: faccio io i conti’.
Il punto cardine, e la relativa cartina di tornasole, mettono in chiaro che le relazioni fra Germania e Italia non sono alla pari ma da principale a subordinato. Nell’estate scorsa la Merkel ha interferito nella crisi di governo italiana. Il titolo del Giornale del 1° settembre era questo: ‘La telefonata della Merkel al Pd: ‘Il Conte bis va fatto a ogni costo’. Sottotitolo: ‘Nel momento in cui la trattativa rischia di arenarsi, arriva la chiamata della cancelliera al Pd: ‘Fate l’accordo e fermate Salvini’. Incipit dell’articolo: ‘Proprio mentre Luigi Di Maio rischiava di far saltare il banco, cercando di imporre il suo programma in venti punti, e i vertici del Partito democratico affilavano le armi contro quello che consideravano un ultimatum ‘irricevibile’, al Nazareno è arrivata la telefonata di Angela Merkel per dire ‘che il governo va fatto a ogni costo’.
Sarebbe importante capire se siamo ancora un paese indipendente dove, a decidere chi governa, è davvero il popolo italiano che la Costituzione proclama sovrano. Nei giorni scorsi, per esempio, il ministro degli Affari esteri tedesco, Hieko Maas, è venuto a Roma e ha incontrato il suo pari grado Di Maio. Ma secondo un’indiscrezione uscita su Dagospia ci sarebbe stato pure un incontro riservatissimo con alte autorità istituzionali del nostro paese. Durante il quale Maas ha comunicato un ‘no’ a caratteri cubitali a un eventuale approdo a Palazzo Chigi di Matteo Salvini e di Giorgia Meloni. In concreto sarebbe il ‘no’ tedesco a elezioni anticipate in Italia. Secondo Dagospia quel ‘no’ sarebbe stato accompagnato da un discorsetto allarmante: sarebbe stato detto che il sovranismo anti-europeista di Salvini e Meloni potrebbe, tra l’altro, mettere a rischio gli aiuti comunitari all’Italia del Covid, in agenda nei prossimi anni. Tra l’altro di aiuti europei per ora non c’è traccia. C’è solo il Mes e c’è la pressione esplicita della Merkel perché l’Italia lo sottoscriva. La Merkel osserva: ‘Non abbiamo messo a disposizione tutte queste risorse perché restino inutilizzate’. Tra l’altro si tratta di un prestito, quindi di un debito.
Giuseppe Conte risponde, come detto, ad Angela Merkel sul Mes: ‘Rispetto la Cancelliera, ma a far di conto per l’Italia siamo io, Gualtieri e i ministri. Sul Mes non è cambiato nulla’. I 5Stelle hanno accusato Conte di non difendere abbastanza la loro posizione, di ‘lavarsene le mani’. In Senato si deciderà il destino del Mes e del governo e la maggioranza è ad alto rischio. Fonti grilline fanno sapere che sarebbero ‘almeno sette’ i senatori pentastellati pronti alla scissione in occasione del voto sul Mes.
Con un meno sette, il governo rossogiallo che ora è quota 166-167 senatori, non avrebbe più i numeri a palazzo Madama. E se è vero, come dice un ministro dem, scrive il Messaggero, e afferma un alto esponente renziano che ‘sarebbero già pronti a correre in soccorso in 15-20 da Forza Italia’. Conte teme questo epilogo che ‘snaturerebbe’ governo e maggioranza. ‘Da qui a settembre si conoscerà il destino dell’Italia e del governo’, annota Renzi. Settembre è infatti il mese in cui dovrà essere presentato il recovery plan a Bruxelles per poter incassare i 172 miliardi, 80 a fondo perduto.
In un’intervista concessa al Foglio, l’ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, leader di Italia viva, spiega perché Giuseppe Conte ha il dovere di sperimentare il metodo Ursula ‘che in Europa sta funzionando’.
Il metodo Ursula non è stato un patto politico tra forze diverse su obiettivi comuni, ma un patto di potere tra partiti dell’establishment europeo, esteso stavolta anche ad altre forze minori perché da soli – socialisti e popolari – non avrebbero più avuto la maggioranza.
In sintesi, una maggioranza allargata al centrodestra, nello specifico a Forza Italia: ‘Il problema non è chi è oggi l’inquilino di Palazzo Chigi, ma chi sarà domani l’inquilino del Quirinale. Per questo, in vista di questa sfida ambiziosa, sono convinto che questo Parlamento debba arrivare fino al 2023, sostenendo e traducendo con i fatti e con una maggioranza all’altezza della sfida lo sforzo europeista messo in campo in Europa Ursula von der Leyen. E in Europa quello schema sta dimostrando di funzionare.
‘Il premier non ha ancora fissato la data per l’annunciato incontro con l’opposizione e chissà se mai lo farà. Ma a luglio in Parlamento dovrà presentarsi sia per il nuovo scostamento di bilancio – sul quale evidentemente non ha intenzione di confrontarsi con noi – sia per le comunicazioni prima del Consiglio europeo. Ecco: se sono vere le indiscrezioni di stampa secondo cui la risoluzione di maggioranza non conterrà alcun riferimento al Mes, per non irritare l’M5s e rinviare tutto a settembre, noi lo riterremmo un atto di totale irresponsabilità di fronte al quale Forza Italia sarebbe costretta a modificare il suo atteggiamento di collaborazione istituzionale con un governo che rema palesemente contro l’interesse nazionale. Per essere più chiara: in una situazione del genere, non voteremmo lo scostamento di bilancio’, dichiara in una nota la presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini…
Cocis