‘Capisco che Salvini abbia difficoltà a sganciarsi da Berlusconi ma da Arcore non può partire nessuna proposta di cambiamento. Non è da lì che può scaturire un governo di cambiamento ma solo un governo-ammucchiata. Per noi questo film non esiste’, afferma il capo politico M5S Luigi Di Maio ad un’iniziativa del Movimento per le Regionali della Valle D’Aosta del 20 maggio.
‘Al momento non è in programma’, dice Di Maio rispondendo a chi gli chiede quando vedrà Matteo Salvini e Maurizio Martina.
‘Se la Lega è interessata al cambiamento vengano al tavolo e mettiamoci al lavoro per l’Italia’, sottolinea Di Maio ribadendo di aver registrato un passo avanti dalle dichiarazioni di ieri del reggente Pd.
‘Voglio dirlo chiaro: si scordino di fare un governo con il Pd. Se c’è un tentativo da fare, è con i 5 Stelle. Non è una mia fissazione, ma una cosa ovvia’, dice al Corriere della Sera il leader della Lega, Matteo Salvini, che spiega: ‘Se voglio cancellare la riforma Fornero, se voglio riformare il mondo del lavoro e la scuola ed espellere gli immigrati clandestini, con chi dovrei fare queste cose? Con quelli che ci hanno portato fino a qui?. Non siamo poi così lontani sui programmi’, aggiunge parlando dei 5 Stelle, mentre in vista del vertice di Arcore di oggi spiega: ‘Con gli alleati dobbiamo mettere nero su bianco i dieci punti del nostro programma’.
Al primo giro di consultazioni, afferma Salvini, siamo andati, con mio stupore, dicendo cose diverse. È chiaro che se andiamo in giro dicendo cose diverse, si fa il buon gioco di chi sostiene che siamo divisi. Dunque, parleremo con una voce sola, quella scelta dagli italiani che hanno portato il centrodestra a guida Salvini a essere la coalizione più votata. E così, toglieremo ogni alibi a Luigi Di Maio.
All’osservazione che il centrodestra un po’ diviso lo sia, sull’Europa per esempio, Salvini ammette: ‘È vero, quello è un nodo fondamentale. E non solo con Berlusconi. Io non posso andare al governo con chi fino ad oggi ha detto soltanto signorsì a Bruxelles. Di Maio ora dice che loro rimarranno fedeli all’Ue. Io invece l’ho detto anche al presidente Mattarella: a breve ci saranno scadenze importanti, noi intendiamo rispettare gli accordi fino a quando garantiscono il benessere degli italiani. Se invece il rispetto dei parametri significasse chiusura di altre aziende, precariato e povertà, per noi non esiste. Oggi lo dirò anche a Berlusconi: se il centrodestra deve parlare con una sola voce, quella voce deve essere chiara’.