Il Consiglio dei ministri ha approvato la Manovra e il dl fiscale. Il governo ha approvato anche il decreto fiscale e il decreto semplificazione e il Draft Budgetary Plan sarà inviato a Bruxelles “entro le 24, come previsto”. “Manteniamo tutte le promesse, siamo molto soddisfatti, frutto di un lavoro meditato e di tanti incontri”, ha detto il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, in conferenza stampa. Pace fiscale, superamento della Fornero, reddito e pensione di cittadinanza, stretta sul gioco d’azzardo e taglio alle pensioni d’oro. Sono questi punti più importanti che entreranno, a vario titolo, nei documenti finanziari approvati in serata. Ma oggi è stata una giornata ricca di tensioni tra Lega e M5S soprattutto sulla pace fiscale. Alla fine si è trovato il compromesso che soddisfa, elettoralmente, sia Matteo Salvini che Luigi Di Maio.
“Nei tempi previsti e senza dilazioni abbiamo approvato un decreto fiscale e un ddl sul bilancio 2019 con la previsione per il 2019-20-21. Manteniamo le promesse fatte, mantenendo i conti in ordine sulla base del contratto di governo. Entro le ore 24 il governo invierà alla Commissione europea la manovra economica”, ha spiegato in conferenza stampa il premier Conte. “Cominciamo a mantenere gli impegni presi gradualmente ma con coraggio. Di più non so cosa avremmo potuto inserire – dice Matteo Salvini – in una manovra che non fa miracoli, non moltiplica pani e pesci ma apre opportunità di lavoro per centinaia di migliaia di giovani. Dopo 137 giorni di governo c’è da essere soddisfatti di quello che abbiamo fatto”.
“Non è una legge di Bilancio qualsiasi. E’ una manovra del popolo, è un nuovo contratto dello Stato con i cittadini”, dice Luigi Di Maio . “Usiamo i privilegi per finanziare i diritti dei cittadini”. Nella manovra, spiega il vice premie, “ci saranno molte sburocratizzazioni, tagli agli sprechi”. “Il reddito di cittadinanza – dice ancora il numero uno dei 5S- avrà misure omogenee su tutto il territorio” e partirà già “nei primi tre mesi del 2019”.
Pace fiscale: aliquota la 20%. Galera per chi evade. La pace fiscale interesserà solo quei contribuenti che hanno presentato la dichiarazione dei redditi e partirà subito. I contribuenti potranno sanare la propria posizione presentando una dichiarazione integrativa su cui ci sarà una tassazione al 20% sul maggiore imponibile Irpef dichiarato nei 5 anni precedenti, con un massimo dichiarabile di 1/3 sull’imponibile dell’anno precedente. Come chiesto dai 5S il tetto è fissato a 100mila euro e per gli evasori è previsto l’arresto. Prevista la rottamazione ter delle cartelle Equitalia che cancellerà sanzioni e interessi, dilazionando i pagamenti in 20 rate in 5 anni e arriverà lo stralcio delle minicartelle sotto mille euro accumulate dal 2000 al 2010.
Pensioni d’oro. Raggiunta l’intesa anche sul taglio alle pensioni d’oro: un miliardo derivante dalla ‘sforbiciata’ sarà recuperato in tre anni ed il taglio riguarderebbe tutti coloro che incassano un assegno superiore ai 4.500 euro netti.
Legge Fornero. Partirà a febbraio la riforma della legge Fornero con “quota 100”: nessun limite a livello di platea, né penalizzazioni per aderire allo schema che modifica la Fornero consentendo di anticipare l’età pensionabile.
L’aumento di tasse è prevista solo per banche ed assicurazioni e ci sarà un taglio ai fondi destinati ai migranti, pari a 1,3 miliardi di euro nel triennio 2019-2021, di cui 500 milioni già il prossimo anno. Sono stati stanziati 100 milioni di euro in favore delle politiche per la famiglia, previste più risorse per la sanità pubblica, con un aumento della spesa sanitaria. Per i 5S, in questo modo, si andranno a colpire quei medici ‘furbetti’ che allungano le lista di attesa del servizio pubblico per convincere i pazienti a ricorrere alla cosiddetta intramoenia, ovvero visite private all’interno della struttura ospedaliera pagando la parcella per intero ai camici bianchi. “Abbiamo pensato anche alla sanità, ad aggredire le liste di attesa scoraggiando i medici che facevano allungare l’attesa dei pazienti per fare delle visite nel loro studio privato anziché nel pubblico”, ha poi spiegato il vicepremier M5S.
Stop ai doppi incarichi. Accordo raggiunto anche sullo stop alla pratica dei governatori di Regione con doppio ruolo di commissari della sanità. “Mai più un caso De Luca commissario della sanità”, dice Di Maio. La norma, una volta approvata in via definitiva, farà decadere da commissari il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e il governatore campano Vincenzo De Luca.
Dl taglia scartoffie e leggi inutili. Il Governo ha approvato anche il decreto battezzato ‘taglia scartoffie’ che introduce oltre 100 adempimenti in meno per le imprese. Con il nuovo dl arriva anche l’Rc auto equa per eliminare le differenze che esistono in alcune zone del paese. La misura, secondo quanto si apprende, sarà inserita nella manovra. Inoltre se una persona ha crediti con la pubblica amministrazione non gli può essere pignorata la casa.