‘Fare politica è un onore, non una vergogna. C’è in gioco il futuro dell’Italia e questa è la nostra sfida: battersi perché tutti, nessuno escluso siano liberi e uguali, liberi e uguali’, dice il presidente del Senato Pietro Grasso, chiudendo l’assemblea unitaria della sinistra, citando per la prima volta il nome del nuovo soggetto: ‘Liberi e uguali’, lista unitaria che nasce da Mdp, Si e Possibile.
Con la leadership del presidente del Senato, rischia di far perdere al Pd diversi collegi.
Serve un’alternativa, sottolinea, e allora tocca noi offrire una nuova casa a chi non si sente rappresentato, difendere principi e valori che rischiano di perdersi, su lavoro, scuola, diritti e doveri. Tasse più giuste e progressive, una vera parità di genere. Per tutto questo io ci sono, afferma Grasso.
Il nostro è un progetto più grande di come finora lo hanno raccontato e se ne accorgeranno presto. Non facciamo scoraggiare di chi parla di rischi di sistema, favori ai populismi, voto utile. L’unico voto utile è chi costruisce speranze portando in Parlamento i bisogni e le richieste della metà d’Italia che non vota. E’ questo il voto utile.
Siamo qui, ha detto Grasso, culture e persone diverse, ma tutti uniti per difendere principi e valori in cui crediamo. Dare le dimissioni dal gruppo Pd è stata una scelta politica e anche personale, frutto, di un’esigenza interiore.
Ho scelto ottimi compagni di viaggio, ma tanti altri arriveranno. Il nostro progetto è aperto e accogliente, ha detto il presidente del Senato: ‘Costruiremo una nuova alleanza tra cittadinanza attiva, sindacati e forze intermedie.
Nasce, dunque, la lista unitaria della sinistra e, dal palco dell’Atlantico Live a Roma arrivano segnali di chiusura a un eventuale dialogo con il Pd.
‘Noi siamo rispettosi ci ciò che avviene alla nostra sinistra, certo ci dispiace. E’ difficile che non ci sia l’ atteggiamento del passato di attaccare il leader vicino. A Grasso faccio in bocca a lupo. Poi bisogna capire se comanderà Grasso o D’Alema, ha detto Matteo Renzi a ‘Che tempo che fa’su Rai1.
Renzi ha ricordato che D’Alema ha attaccato altri leader nel passato: ‘Lo ha fatto con Occhetto, con Prodi e Veltroni’.
Poi ha assicurato che non è stato lui a volere la rottura: ‘Per non dividere abbiamo chiesto a Prodi, Veltroni e Fassino di darci una mano e spero sempre in una riappacificazione, pur sottolineando che a un certo punto ‘bisogna fare chiarezza’, a partire da temi su cui Pd e la sinistra di Grasso sono molto distanti.
‘La nostra priorità è il lavoro’, è la sfida che Renzi lancia agli ex compagni di partito sul piano programmatico: ‘Abbiamo creato un milione di posti, ne creeremo altrettanti nella prossima legislatura’. E poi l’impegno sul biotestamento: ‘Faremo di tutto per approvare la legge, le parole di Salvini sui ‘morti’ sono state di una violenza inaudita’.
La sinistra è una cosa più grande di una sola persona e perciò se in un collegio votare per la cosa rossa, per la sinistra radicale, significa fare un favore a Salvini o Berlusconi, penso che un elettore di sinistra farà fatica, sapendo che fa vincere loro.
E’ ancora possibile ritrovarsi con Liberi e uguali prima delle elezioni? Speriamo sempre. Abbiamo fatto di tutto per evitare gli elementi di divisione e scontro. Poi però a un certo punto serve chiarezza verso gli elettori’, ha affermato Renzi.
Auspicando una ‘campagna elettorale civile’, Renzi ha evocato l’autolesionismo della sinistra del passato, con le sue divisioni. La nuova ‘cosa rossa’, ha affermato, è difficile che non abbia l’atteggiamento del passato di attaccare il leader vicino. Massimo D’Alema lo ha sempre fatto. A un anno dal referendum che portò alle sue dimissioni, ha ammesso poi che il Pd magari non ce la farà a recuperare il 40%”, ma con i collegi si può avvicinare a un risultato che consenta ‘di farcela da soli’.