Grazie all’utero in affitto nasce il figlio di Nichi Vendola…

Nichi Vendola e il suo compagno, l’italo canadese Eddy Testa, diventano padri di Tobia Antonio, nato il 27 febbraio in una clinica americana. Il piccolo nato avrà tre passaporti, perché è figlio di una donna indonesiana con passaporto americano. Vendola era negli States per curare un’otite con ‘epidemite ingravescente’. Siamo contenti per lui perché impegnato come era ha trovato il tempo di ‘acquistare un neonato’. La pratica è nota e si chiama: ‘Utero in affitto’. Interessante il commento di Mario Adinolfi: ‘Nato da una mamma californiana, porta il cognome del compagno, i 135mila euro li ha messi Vendola. Auguri Tobia, piccolo reso orfano di madre perché due ricchi ‘di sinistra’ hanno deciso così senza chiederti nulla, considerandoti una cosa acquistata e dunque cosa loro, loro proprietà a cui imporre l’assenza dell’unica persona di cui un bimbo così piccolo ha totalmente bisogno, la mamma. E Nichi quando parla della sua in tv si commuove, e lo fa mentre fa lo spot all’utero in affitto, e la giornalista specializzata in maternità con lui. Nessuno dei due si vergogna, a quel bambino comprato facendo leva sulla condizione di bisogno della donna non è concesso neanche un pensiero. Il nostro è con lui, forza Tobia!’. Vendola e Testa avevano compiuto tutti i passaggi, anche burocratici, per avere un figlio ma è difficile che la loro paternità sia riconosciuta in Italia. Anche se il disegno di legge sulle unioni civili verrà approvato alla Camera, infatti, la legge italiana non riconosce la possibilità di adozioni né di genitorialità per le coppie omosessuali. La regolamentazione dei casi di figli nati da maternità surrogata, tanto per le coppie omo, quanto per quelle eterosessuali, potrà rientrare nella nuova legge sulle adozioni che riformula e rivede quella del 1983, e su cui è pronto un disegno di legge apposito alla Camera. ‘Congratulazioni a Vendola e Testa, ma non condivido la tecnica della maternità surrogata, soprattutto se fatta dietro pagamento di denaro. Nulla in contrario se una donna vuole per altruismo concedere il suo corpo per una gravidanza ad una coppia che non può concepire un figlio. Ma per soldi diventa un lavoro come un altro, una transazione come altre e il figlio un oggetto di un desiderio di chi se lo può permettere. In questo mondo ci sono tanti bambini senza genitori da aiutare, sostenere o adottare. Non abbiamo bisogno di dare legittimità ad una pratica del genere’, afferma Adriano Zaccagnini, deputato di Sinistra Italiana. ‘Questa è la sinistra italiana. A parole sono contro l’utero in affitto ma poi usano questo turpe metodo per inventarsi genitori dei figli di altri. Si parla di nuovi casi. Un po’ di trasparenza su scelte e costi? Chi paga chi? Quanto? Coerenza e chiarezza. Per noi l’impegno continua. Inutile che corrano per rafforzare adozioni gay e utero in affitto già facilitati dal testo incostituzionale imposto al Senato con tecniche da trafficanti di persone. Il soccorso dei traditori del popolo delle famiglie rende ancora più necessaria una battaglia di verità e libertà’, dichiara il senatore Maurizio Gasparri. Eugenia Roccella, parlamentare di Idea, è ancora più chiara: ‘Se la coppia ricorrerà alla nuova legge, infatti, il tribunale consentirà l’adozione a Nichi Vendola senza problemi e senza neppure aspettare la nuova legge sulle adozioni. Chiaro a tutti così che la ‘stepchild adoption’ è già una realtà, e che lo scopo della legge è la legittimazione dell’utero in affitto e della nuova filiazione ‘di mercato’. Vendola non si lascia scalfire: ‘Non c’è volgarità degli squadristi della politica che possa turbare la grande felicità che la nascita di un bimbo provoca. Condivido con il mio compagno una scelta e un percorso che sono lontani anni luce dalla espressione utero in affitto. Questo bambino è figlio di una bellissima storia d’amore, la donna che lo ha portato in grembo e la sua famiglia sono parte della nostra vita. Quelli che insultano e bestemmiano nei bassifondi della politica e dei social network mi ricordano quel verso di Dante che dice: Ognuno dal proprio cuor l’altro misura’. Non capisco proprio come possa entrare Dante nell’impropria paternità dei due, diciamo così, genitori. Il padre biologico è il compagno del politico, di 20 anni più giovane. Secondo le indiscrezioni il bambino si chiama Tobia, nome che non appartiene a nessuno dei nonni, e deve il secondo nome a Antonia Lategola, mamma di Vendola, ma anche al papà di Ed, Antonio. Il desiderio di paternità non è nuovo nella coppia che convive dal 2004 e non ha mancato di sottolineare come si sente discriminata in uno Stato che non riconosce i loro diritti, che quasi non li vede, che sembra troppo condizionato da una classe dirigente ipocrita e arretrata. Certamente per il Vendola-compagno del papà del piccolo Tobia, la donna che ha venduto i propri ovociti, e quella che ha affittato l’utero, hanno fatto solo un gesto altruistico. Per noi invece si è trattato di sfruttamento proletario del loro stato di bisogno economico da parte del compagno Vendola, ha ribattuto Gian Luigi Gigli, deputato di Democrazia solidale-Centro democratico. Aspettiamo solo, prosegue, di conoscere il magistrato progressista di turno che provvederà a fare di Nichi il genitore adottante del piccolo Tobia…

Cocis

 

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