È salito a 88 morti in Grecia il bilancio degli incendi che hanno devastato lunedì la regione di Atene. Fra le vittime risultano anche tre bambini le cui sorti avevano tenuto con il fiato sospeso il Paese, cioè due gemelle e un bambino, che sono fra i primi identificati. A far salire il bilancio da 87 a 88 morti, una 40enne che è morta nell’ospedale in cui era stata ricoverata dopo i roghi. Secondo il ministero della Sanità greco, altri nove ricoverati sono in condizioni gravi. Sono 25 finora i corpi identificati, mentre resta incertezza sul numero dei dispersi. È stato il detective assunto dalla famiglia ad annunciare l’identificazione, fra i morti, delle due gemelline di nove anni Sophia e Vassiliki Philipopoulos, che erano scomparse mentre andavano verso la spiaggia con i genitori quando le fiamme sono divampate a Mati. Le sorti delle due bambine avevano commosso la Grecia, dal momento che il padre Yiannis aveva creduto inizialmente di riconoscerle su delle foto di sopravvissuti riusciti a fuggire, mentre i volti delle due bimbe facevano il giro dei media. Le bambine sono fra le 26 persone trovate morte a Mati martedì mattina: erano abbracciate ai nonni; i 26 sono stati trovati in un terreno verso il quale erano scappati nel tentativo di arrivare al mare, ma si è trasformato in una gabbia.
Una mamma ha anche perso il figlio di 11 anni, la figlia di 13 e il marito di 54 anni: ha partecipato alla loro identificazione venerdì sera. Secondo la stampa, inoltre, un neonato di sei mesi è morto in ospedale per problemi respiratori all’inizio della settimana, dopo avere trascorso diverse ore sotto una nube di fumo e cenere in acqua, fra le braccia della madre, che resta ancora ricoverata. Fra i 25 identificati risultano al momento quattro turisti stranieri. Si tratta di: una sposina irlandese che era in viaggio di nozze; una madre e il figli polacchi, e un belga la cui figlia adolescente è stata salvata.