Continua per il terzo giorno consecutivo lo sciopero generale di tutti i mass-media greci, indetto dai sindacati del settore in segno di protesta contro la decisione del governo di chiudere la televisione pubblica Ert e procedere alla sua ristrutturazione. Lo sciopero, secondo un comunicato del sindacato dei giornalisti (Esiea), riguarda i lavoratori di tutti i mezzi d’informazione ad eccezione di quelli che trasmettono esclusivamente notizie che riguardano gli sviluppi della vicenda della Ert. ”I sindacati dei dipendenti dei mezzi d’informazione – si legge tra l’altro in un comunicato dell’Esiea – in seguito alla decisione oscurantista del premier (Antonis Samaras) riguardo alla chiusura della televisione pubblica che ha suscitato proteste in Grecia e all’estero, hanno deciso di proseguire lo sciopero di tutti i mezzi d’informazione del Paese. Questi sono momenti storici. La dittatura non si impone soltanto con i carri armati, come dimostra il governo della troika. Viene imposta anche con l’oscuramento delle televisioni, con i decreti legge e con l’abolizione di ogni bene pubblico”. La decisione dei sindacati dei media di proseguire lo sciopero ha provocato la dura reazione di Nea Dimokratia, il partito di maggioranza relativa, secondo cui ”l’odierna decisione dell’Esiea costituisce una dimostrazione del panico del sindacato dei giornalisti adesso che vengono messi in forse i privilegi di alcuni di loro. Una cosa è certa: che l’Esiea impone l’imbavagliamento di tutti i media ora che vengono toccati i suoi stessi interessi. E’ ovvio che Nea Dimokratia è contro la dirigenza sindacale dei mezzi d’informazione ma è a fianco di coloro che essa ha imbavagliato”.
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