In Grecia continua la rivolta dei farmacisti a causa dei rimborsi non erogati, bloccando la fornitura di medicinali alla più importante struttura di previdenza sanitaria statale greca impedendo ai pazienti di procurarsi i farmaci necessari. Nel pieno di una crisi economica e sociale devastante, è un altro elemento di turbativa e il ministro della sanità ha invitato alla calma la popolazione. Secondo quanto riferisce il Wall Street Journal, i farmacisti chiedono all’EOPYY (la previdenza sanitaria) rimborsi per 762 milioni di euro. Fino a quando i rimborsi non saranno versati, i cittadini dovranno comprare le medicine a prezzo di listino non potendo contare sul ticket sanitario. Il ministro della sanità, Christos Kittas, ha rivolto un “appello ai farmacisti perché mettano fine alla querelle”. “Dobbiamo dare sicurezza ai pazienti” ha aggiunto Kittas ribadendo l’intenzione del governo di versare gradualmente la cifra dovuta in diverse tranche, alcune prime atre dopo le elezioni de 17 giugno. Negativa la risposta dell’Associazione Panellenica dei Farmacisti che ha confermato che l’erogazione dei farmaci con ticket riprenderà solo quando sarà versata l’intera somma dovuta dall’EOPYY ai farmacisti.
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