E’ stato approvato in nottata dal Parlamento greco, il bilancio del 2012. I sì sono stati 245, contro i 41 no, su un totale di 300 deputati. Dunque in Grecia ha ufficialmente preso il via il governo di coalizione guidato dal premier Lucas Papademos, per portare avanti con la massima urgenza le procedure tese all’attuazione del nuovo programma economico richieste dai creditori internazionali e ottenere da essi ulteriori aiuti per un valore di 130 miliardi di euro. L’esame del Bilancio era cominciato lo scorso 18 novembre e la difficoltà maggiore incontrata dal ministero delle Finanze per chiuderlo, è stata quella del deficit degli Enti previdenziali, causato dai tagli agli stipendi e alle pensioni, dall’aumento della disoccupazione e dalla recente impennata nel settore del pubblico impiego delle domande per andare in pensione anticipata.
Il “buco nero” degli Enti previdenziali per i primi 10 mesi dei quest’anno ha raggiunto infatti i 900 milioni di euro, la metà dei quali riguarda l’Ika, l’Istituto della Previdenza Sociale (l’equivalente dell’Inps). Dopo il voto di stanotte e l’imminente riunione del vertice europeo (in programma venerdì 9), lunedì 12 dicembre sono attesi ad Atene i rappresentanti della troika Paul Tomsen (Fmi), Matthias Mors (Ue) e Claus Mazuch (Bce). I rappresentanti dei creditori dovranno rivedere con il governo greco questioni ancora irrisolte come quelle concernenti il primo pacchetto di aiuto concesso alla Grecia dai partner europei nel 2010. Si tratta di aspetti relativi alle riforme strutturali che riguardano il mercato del lavoro e la completa liberalizzazione delle professioni chiuse, i servizi pubblici, lo sviluppo economico e la competitività del Paese.